di Mimmo Famularo – Evitare i personalismi e le insidie della vanità. Sono i due principali messaggi lanciati dal nuovo procuratore generale di Catanzaro Giuseppe Lucantonio nella cerimonia che si è svolta questa mattina negli uffici della Corte d’appello. “Intendo esercitare il mio ruolo nel rispetto di tutti – ha dichiarato il successore di Otello Lupacchini – ma con fermezza e determinazione. Io sono onorato di servire la Magistratura di Catanzaro e lo Stato a Catanzaro”. Sollecitato dalle domande dei giornalisti, Lucantonio si è definito un calabro-campano essendo la madre di origini calabresi. “Qualcosa di Calabria conosco, qualcosa sulla Calabria ho fatto da sostituto procuratore in una serie di processi e ritengo di poter dare un utile contributo insieme a tutti gli altri capi degli uffici per andare avanti e rendere questo distretto ancor di più virtuoso rispetto a tanti altri”.
La cerimonia di insediamento e l’esempio di Gratteri
La cerimonia di insediamento e l’esempio di Gratteri
La cerimonia è stata presieduta dal presidente della Corte d’appello di Catanzaro Domenico Introcaso, dal presidente del Tribunale Rodolfo Palermo, dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e dal procuratore generale di Napoli Luigi Reillo. Ai personalismi, Lucantonio antepone il lavoro di squadra e cita come esempio da seguire la Procura di Catanzaro: “E’ la testimonianza che una squadra di sostituti ben guidata possa fare bene e ha fatto molto bene. Poi solo chi non fa non sbaglia. Il fatto che ci possa essere una visione di un giudice diversa quella di un altro giudice può capitare e deve essere valutato e va impugnato nelle sedi competenti. Il rispetto è un valore che c’è tra gli essere umani ed è necessario rispettarsi ma bisogna che sia reciproco”. Lavorare quindi nel rispetto altrui e mettendo al bando la vanità. “E’ il male del nostro secolo e quando si è vanitosi – aggiunge il neo-procuratore generale – si rischia di mancare di rispetto prima a sé stessi e poi agli altri. Questa è una filosofia di vita. Il riferimento? E’ a quello che è potuto succedere in sede nazionale quando ci sono stati problemi della giustizia. Sono considerazioni filosofiche non mirate al distretto. Qui non vedo persone – chiarisce Lucantonio – vanitose, ma semplici ed equilibrate che lavorano in silenzio e lavorano bene. A cominciare dal presidente Introcaso fino a Nicola (Gratteri ndr), tutte persone che cercano di fare quello che possono e lo fanno in silenzio”.
Il passaggio di testimone
Schietto e diretto, Giuseppe Lucantonio vanta una grande esperienza da procuratore aggiunto di Napoli. A Catanzaro prende il posto di Otello Lupacchini trasferito dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della Magistratura e ora in pensione. Il Plenum lo ha preferito al capo della Procura di Locri D’Alessio e da oggi si insedia ufficialmente dopo alcuni mesi di “interregno” di Beniamino Calabrese che in silenzio e con grande competenza ha traghettato la Procura generale di Catanzaro passando ora il testimone.