Il degrado viaggia sui social nel quartiere Lido di Catanzaro. Un cocktail di incuria, inciviltà, improvvisazione nella gestione amministrativa. Una miscela esplosiva racchiusa in una foto simbolo: un bicchiere, una cannuccia e una siringa che lascia presagire un utilizzo tutt’altro che lecito. Lo stato di abbandono nel quartiere marinaro si trasforma in vergogna tra l’indifferenza di chi dovrebbe vigilare, di chi chiude un occhio e pure l’altro e di chi semplicemente si gira dall’altra parte. Così i problemi si aggravano e i disagi per la popolazione crescono. Come le erbacce ai bordi dei marciapiedi, le buche rattoppate alla meno peggio con catrame scadente, rifiuti di ogni genere in ogni dove e quell’imbarazzante senso di abbandono che circonda soprattutto ciò che non è lungomare. Perché il Lido non è solo porto e passeggio.
Politica assente e appelli inascoltati
Politica assente e appelli inascoltati
Il rilancio di uno dei quartieri dalle potenzialità ancora inespresse passa dalla cura dei particolari al centro come nelle periferie e dall’ascolto di chi vive quotidianamente tra le criticità, paga le tasse per respirare degrado, investe malgrado tutto, non si arrende e lancia appelli per il miglioramento dei servizi essenziali. L’Abc per un territorio che aspira ad attrarre investitori e turisti ma che invece è costretto a fare i conti con un’amministrazione che ignora le istanze più elementari dei suoi cittadini perché in altre “faccende affaccendata”, specie alla vigilia di una nuova tornata elettorale fondamentale anche per gli equilibri politici in vista delle Comunali del 2022. La politica, quella con la “P” maiuscola, è altro. Non è semplicemente campagna elettorale e raccolta di voti ma è soprattutto impegno civile, ascolto e lungimiranza. E’ visione del futuro buio più che mai in un presente dove non si riesce a garantire neanche la manutenzione ordinaria.