di Damiana Riverso – Catanzaro è pronta a ripartire. Oggi è il primo lunedì in zona arancione e le attività che finora sono rimaste chiuse a causa delle restrizioni in vigore ora possono riaprire. Una riapertura che ha però il sapore amaro di chi sta rischiando tutto, di chi potrebbe non farcela a restare a galla, sommerso dalle spese e senza entrate. A essere state maggiormente colpite dal nuovo lockdown sono sicuramente tutte quelle attività che ruotano intorno al settore eventi. Matrimoni, cerimonie, compleanni e feste in genere continuano a essere vietate e di conseguenza il settore che se ne occupa non ha ordini. “Abbiamo un calo di fatturato di quasi il 90%, siamo in perdita perché non stiamo lavorando”.
Si aspettano ancora gli auguri
Si aspettano ancora gli auguri
Crisi profonda anche per i fiorai: “Non abbiamo lavorato e come categoria non abbiamo ricevuto nessun aiuto da parte dello Stato. Noi capiamo l’emergenza ma con i dispositivi di protezione individuale, con la distanze potevamo continuare a lavorare in totale sicurezza”. Dello stesso avviso anche i titolari di centri estetici che sottolineano come il loro lavoro sia svolto nelle più rigide regole igienico sanitarie. “Non abbiamo mai più di due clienti, lavoriamo in totale sicurezza e non abbiamo mai avuto contagi. Quest’ultima chiusura è per noi totalmente ingiustificata. Essere stati zona rossa ci ha fortemente penalizzato. Quello che abbiamo perso non possiamo recuperalo, speriamo in una ripresa in questo periodo festivo”.
Si punta agli acquisti natalizi
In perdita anche il settore abbigliamento: “La gente ha ancora paura a uscire, per strada non c’è quasi nessuno. Noi abbiamo riaperto, non possiamo che sperare”. Intanto si fa sempre più vicina la data del nuovo Dpcm, che stabilirà nuove regole per le settimane pre natalizie e natalizie. Settimane importantissime per tutte le attività commerciali. Si parla di una chiusura posticipata, forse alle 22, per tutti i negozi, per garantire agli italiani uno shopping in totale sicurezza e orari scaglionati per evitare assembramenti. Il fatturato natalizio è per i commercianti più della metà dell’intero anno. Un momento in cui non ci si può permettere di restare chiusi e rischiare a gennaio di abbassare la saracinesca, stavolta per sempre.