di Carmen Mirarchi. Sono stufi i cittadini del capoluogo di regione che hanno dovuto trascorrere più di 24 ore senza acqua in piena pandemia. Un momento difficile in cui si è costretti a stare casa con una pulizia assoluta. È vero, ammettono i catanzaresi, una rottura può capitare ma qui è ormai all’ordine del giorno. In tanti però lamentano il il fatto che da tempo il problema idrico affligge la città e mai nessuno ha pensato di risolvere realmente la questione in maniera definitiva. Tanti i cittadini che sui social hanno commentato in maniera negativa ciò che sta accadendo. L’acqua è mancata in molte zone della città a causa di un’interruzione legata ad un’improvvisa rottura alla condotta della rete idrica comunale alimentata dall’acquedotto Guerriccio.
I cittadini lamentano che proprio in un momento in cui viene raccomandata massima pulizia ed igiene in pieno capoluogo di regione a seguito dell’ennesima rottura venga a mancare un elemento fondamentale. I quartieri interessati sono stati: Sant’Elia, Piterà, Janò, Pontegrande, Bambinello Gesù, Pontepiccolo (fino a via Luigi Rossi) e parte del rione Lenza, nel quartiere Gagliano. “Ma si può lasciare un giorno senz’acqua mezza città? In questa circostanza poi. In piena Emergenza!” Scrive una ragazza sui social. “Solo a Catanzaro possono riparare le condotte idriche, in un momento così delicato dove sei costretto a lavarti le mani ogni cinque minuti. Vergogna. Vergogna. Vergogna“.
I cittadini lamentano che proprio in un momento in cui viene raccomandata massima pulizia ed igiene in pieno capoluogo di regione a seguito dell’ennesima rottura venga a mancare un elemento fondamentale. I quartieri interessati sono stati: Sant’Elia, Piterà, Janò, Pontegrande, Bambinello Gesù, Pontepiccolo (fino a via Luigi Rossi) e parte del rione Lenza, nel quartiere Gagliano. “Ma si può lasciare un giorno senz’acqua mezza città? In questa circostanza poi. In piena Emergenza!” Scrive una ragazza sui social. “Solo a Catanzaro possono riparare le condotte idriche, in un momento così delicato dove sei costretto a lavarti le mani ogni cinque minuti. Vergogna. Vergogna. Vergogna“.
Ed i messaggi che si leggono sono davvero tanti perché i disagi sono infiniti in particolare durante il Coronavirus. “Come facciamo a lavarci e a pulire? ” “A Catanzaro combattiamo il virus senza l’acqua”, “Bene, non si può uscire, lavorare ed ora neanche l’acqua ci hanno lasciato”, “Nessun rispetto per i cittadini in un momento di grande difficoltà”, “Sono bravi solo a parlare, zero fatti”.
Redazione Calabria 7