Catanzaro, sindaco Abramo contro Orrico: “Scarsa conoscenza del procedimento amministrativo Cis”

Assoluzione Abramo Multopoli

“Una precisazione in merito alle più recenti dichiarazioni del sottosegretario Orrico va fatta subito: il progetto per il centro storico di Cosenza, inserito nei Contratti istituzionali di sviluppo (Cis), fa parte del più ampio programma Cis per la Calabria settentrionale, che comprende anche quelli di Catanzaro e Crotone. Non è dunque possibile che il Cis di Cosenza venga stralciato dagli altri e questo aspetto il sottosegretario calabrese dovrebbe ben saperlo”, Lo afferma il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.

“Per spiegare più dettagliatamente la questione è necessario riavvolgere il nodo del discorso tornando indietro di un paio di anni. Il finanziamento per il centro storico di Cosenza per 90 milioni è stato inserito in una delibera Cipe di febbraio 2018 per un totale di 460 milioni di euro finalizzato a interventi di valorizzazione dei beni culturali nelle aree urbane degradate, in cui oltre Cosenza erano inserite le città di Napoli, Palermo e Taranto, che è stato fin dall’inizio assegnato alla competenza ed al coordinamento del Mibac. Il programma non è mai partito per la disputa sulla titolarità del progetto tra Regione Calabria, Comune di Cosenza e Mibac. A distanza di due anni dal mancato avvio preliminare del Programma, il Mibac, titolare del finanziamento, ha proposto al Cipe, all’Agenzia di coesione ed al ministero per il Mezzogiorno, al fine di evitare il definanziamento delle opere, l’inserimento del Progetto Centro storico di Cosenza nei Cis (Contratti istituzionali di sviluppo), affidati alla responsabilità e titolarità di Invitalia. Tale proposta era stata peraltro già avanzata la scorsa estate dal sindaco di Cosenza, ma non immediatamente recepita in quanto, com’è noto, i Cis non prevedono interventi su immobili privati, ma solo su proprietà pubbliche, mentre l’intervento di riqualificazione del centro storico di Cosenza prevede azioni di recupero su edifici di proprietà privata. Ovviamente l’inserimento del Progetto Centro storico di Cosenza nei Cis, oltre la soluzione della questione connessa agli immobili pubblici, richiede necessariamente l’inserimento del Progetto di Cosenza nell’ambito dell’unico Cis previsto dal Cip per la Calabria settentrionale, quello che comprende le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, e quindi l’inserimento nell’istruttoria di approvazione del finanziamento complessivo del Cis di riferimento da parte di Invitalia e Cipe, per il quale la Provincia di Catanzaro ha già presentato alla scadenza prescritta da Invitalia (ottobre 2019) un programma organico di interventi comunali di 480 milioni di euro. Non è quindi praticabile, come invece ha falsamente affermato il sottosegretario Orrico, l’ipotesi di un finanziamento stralciato dei Cis per il solo Centro storico di Cosenza, in quanto il contenitore può essere solo ed esclusivamente il Cis “Calabria settentrionale” in corso di istruttoria e non ancora definito. Com’è peraltro regolarmente avvenuto per l’analogo caso del Progetto del Centro storico di Taranto, che è stato inserito nel Cis ordinario dell’Area di Taranto integrato con gli interventi di riqualificazione del territorio a seguito della riconversione dell’Ilva, e già approvato e finanziato dal Cipe. Da un controllo effettuato sugli atti ufficiali dell’Agenzia di coesione, del ministero per il Mezzogiorno e di Invitalia, non risulta alcuna decisione ufficiale sul Progetto Centro storico di Cosenza del Mibac, ma solo un’istruttoria in corso sul Cis della Calabria settentrionale (Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone), per il quale solo la Provincia di Catanzaro ha presentato un organico programma. Istruttoria che sta subendo oggettivi ritardi a causa dell’attuale fase emergenziale dovuta al coronavirus e del contestuale e prioritario impegno dell’amministratore di Invitalia, Arcuri, quale commissario per l’emergenza. Le affermazioni del sottosegretario Orrico rivelano dunque, in questo caso sì, scarsa conoscenza del procedimento amministrativo dei Cis. Essendo l’unica rappresentante al governo della Calabria mi sarei aspettato dalla Orrico ben altra sensibilità istituzionale”.

“Per spiegare più dettagliatamente la questione è necessario riavvolgere il nodo del discorso tornando indietro di un paio di anni. Il finanziamento per il centro storico di Cosenza per 90 milioni è stato inserito in una delibera Cipe di febbraio 2018 per un totale di 460 milioni di euro finalizzato a interventi di valorizzazione dei beni culturali nelle aree urbane degradate, in cui oltre Cosenza erano inserite le città di Napoli, Palermo e Taranto, che è stato fin dall’inizio assegnato alla competenza ed al coordinamento del Mibac. Il programma non è mai partito per la disputa sulla titolarità del progetto tra Regione Calabria, Comune di Cosenza e Mibac. A distanza di due anni dal mancato avvio preliminare del Programma, il Mibac, titolare del finanziamento, ha proposto al Cipe, all’Agenzia di coesione ed al ministero per il Mezzogiorno, al fine di evitare il definanziamento delle opere, l’inserimento del Progetto Centro storico di Cosenza nei Cis (Contratti istituzionali di sviluppo), affidati alla responsabilità e titolarità di Invitalia. Tale proposta era stata peraltro già avanzata la scorsa estate dal sindaco di Cosenza, ma non immediatamente recepita in quanto, com’è noto, i Cis non prevedono interventi su immobili privati, ma solo su proprietà pubbliche, mentre l’intervento di riqualificazione del centro storico di Cosenza prevede azioni di recupero su edifici di proprietà privata. Ovviamente l’inserimento del Progetto Centro storico di Cosenza nei Cis, oltre la soluzione della questione connessa agli immobili pubblici, richiede necessariamente l’inserimento del Progetto di Cosenza nell’ambito dell’unico Cis previsto dal Cip per la Calabria settentrionale, quello che comprende le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, e quindi l’inserimento nell’istruttoria di approvazione del finanziamento complessivo del Cis di riferimento da parte di Invitalia e Cipe, per il quale la Provincia di Catanzaro ha già presentato alla scadenza prescritta da Invitalia (ottobre 2019) un programma organico di interventi comunali di 480 milioni di euro. Non è quindi praticabile, come invece ha falsamente affermato il sottosegretario Orrico, l’ipotesi di un finanziamento stralciato dei Cis per il solo Centro storico di Cosenza, in quanto il contenitore può essere solo ed esclusivamente il Cis “Calabria settentrionale” in corso di istruttoria e non ancora definito. Com’è peraltro regolarmente avvenuto per l’analogo caso del Progetto del Centro storico di Taranto, che è stato inserito nel Cis ordinario dell’Area di Taranto integrato con gli interventi di riqualificazione del territorio a seguito della riconversione dell’Ilva, e già approvato e finanziato dal Cipe. Da un controllo effettuato sugli atti ufficiali dell’Agenzia di coesione, del ministero per il Mezzogiorno e di Invitalia, non risulta alcuna decisione ufficiale sul Progetto Centro storico di Cosenza del Mibac, ma solo un’istruttoria in corso sul Cis della Calabria settentrionale (Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone), per il quale solo la Provincia di Catanzaro ha presentato un organico programma. Istruttoria che sta subendo oggettivi ritardi a causa dell’attuale fase emergenziale dovuta al coronavirus e del contestuale e prioritario impegno dell’amministratore di Invitalia, Arcuri, quale commissario per l’emergenza. Le affermazioni del sottosegretario Orrico rivelano dunque, in questo caso sì, scarsa conoscenza del procedimento amministrativo dei Cis. Essendo l’unica rappresentante al governo della Calabria mi sarei aspettato dalla Orrico ben altra sensibilità istituzionale”.

Redazione Calabria 7

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