Torino-Madrid-Gratteri. Puerta del Sol, Piazza Castello e ancora Nicola Gratteri.
Il legame tra il procuratore della Repubblica di Catanzaro e le due città è presto detto: anche nella capitale spagnola e nel capoluogo di regione del Piemonte le piazza hanno lanciato il loro messaggio di sostegno inviato da lontano al magistrato ed a tutti i suoi collaboratori.
Il legame tra il procuratore della Repubblica di Catanzaro e le due città è presto detto: anche nella capitale spagnola e nel capoluogo di regione del Piemonte le piazza hanno lanciato il loro messaggio di sostegno inviato da lontano al magistrato ed a tutti i suoi collaboratori.
“Siamo con Gratteri”, – dicono – siamo con la Calabria che dice basta alla ‘ndrangheta, alla politica clientelare e corrotta e a tutto ciò che ha impedito alla regione di avere giustizia e dignità. Naturalmente, le inchieste messe in campo dalla Procura di Catanzaro e gli arresti eccellenti delle ultime settimane sono tutte da vagliare, comprovare e comprendere fino in fondo. Ma ai tanti che ieri hanno occupato piazza Matteotti, ai tantissimi che sui social, pur non presenti, hanno inviato i propri messaggi di vicinanza a Gratteri, ed ai pochi che da Madrid e Torino hanno voluto far sentire la loro presenza simbolica, interessa esclusivamente la verità, perché il nemico invisibile per antonomasia, la ‘ndrangheta, ai loro occhi ora sembra meno invisibile.
Insomma, i calabresi sentono il bisogno spontaneo di difendere e sostenere il lavoro della Procura di Catanzaro, contro chi, da dietro le quinte o vestendo i panni di rappresentanti istituzionali, ha messo in discussione la consistenza dell’apparato inquisitorio e le modalità di procedere.
“Non potevamo essere presenti alla manifestazione di Catanzaro, – scrivono da Madrid (prima foto in basso) – ma siamo scesi in piazza lo stesso per dimostrare la nostra vicinanza e il nostro supporto al Procuratore Nicola Gratteri e a tutte le Forze dell’Ordine che lottano per liberare la Calabria dal giogo della ‘ndrangheta”.
“Insieme per Gratteri. Catanzaro chiama, Torino risponde” – è invece il motto scelto dalla città della Mole, da sotto la sede della Regione Piemonte. Il messaggio, dunque, è forte tanto quanto basta per far credere che in Calabria stia avvenendo qualcosa di storico. Eppure, solo il tempo ci darà una verità ed un epilogo, perché al di là di ogni libero pensiero e di ogni legittima analisi del contesto, ciò che davvero conterà saranno i fatti. Poiché dalle parole la Calabria è già stata devastata fin troppo. (a.m.)
Redazione Calabria 7