Sarebbe stato incapace di intendere e di volere, per questo motivo il gup del Tribunale di Catanzaro Tiziana Macrì ha assolto Massimo Tallarico, 46 anni di Catanzaro, giudicato con rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, minaccia e violenza sessuale. Il giudice ha accolto la richiesta di assoluzione avanzata dal pubblico ministero e dal difensore dell’imputato l’avvocato Eugenio Perrone sul presupposto della non imputabilità dei fatti addebitati a Tallarico. Sono due le vicende che hanno portato l’uomo ad essere prima iscritto nel registro degli indagati e poi sotto processo, episodi che risalgono al 2015, 2016. Tallarico avrebbe costretto con violenza una minorenne a subire atti sessuali, mentre si trovava in un treno della Ferrovia della Calabria. Con un gesto repentino l’avrebbe afferrata ai fianchi e strattonandola all’indietro, l’avrebbe avvicinata a se poggiandosi e strofinandosi con le sue parti intime al fondoschiena della minorenne. Ma c’è dell’altro. in una diversa circostanza, l’uomo si sarebbe opposto agli uomini della Volante che gli avrebbero impedito di entrare a casa della madre, usando frasi minacciose nei confronti di uno degli agenti: “se ti vedo da solo te la faccio pagare, anzi quando vedo tua moglie uccido lei insieme ai tuoi figli”. Successivamente avrebbe minacciato anche un altro agente con una lama di coltello da cucina, una lama di forbice e nel tentativo di divincolarsi dalla presa di entrambi gli agenti si sarebbe scagliato contro di loro prendendoli a calci e pugni, procurando loro lesioni personali, nella parte toracica addominale giudicate guaribili in sette giorni. Tallarico sarebbe stato invitato a seguire il personale medico del servizio 118 e i camici bianchi del Centro di Salute mentale di Catanzaro per essere sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio in seguito a comportamenti violenti manifestati nei confronti dello stesso personale medico e della madre, minacciando un medico del Centro di Salute mentale, brandendo una bottiglia trovata per strada. Oggi l’epilogo della vicenda davanti al gup: ” Tallarico non era in grado di intendere e volere al momento dei fatti”.
g. p.
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Redazione Calabria 7