C’è l’ok del Senato, ecco come cambia la sanità: stop pignoramenti alle Asp

Confermati l’apporto della Gdf per i controlli, la stretta sulle fatture e lo stop ai pagamenti alle altre Regioni per la mobilità passiva per il 2022
decreto calabria legge

di Sergio Pelaia – Il Senato ha approvato il decreto fiscale grazie al voto di fiducia. Il provvedimento, che ora dovrà essere approvato dalla Camera senza modifiche entro il 21 dicembre, prevede delle novità sostanziali per la sanità calabrese. Alle modifiche al decreto Calabria proposte inizialmente da Fratelli d’Italia e Forza Italia, bocciate dalla Ragioneria dello Stato, è poi subentrato un emendamento sottoscritto dai senatori calabresi di Fi Giuseppe Mangialavori, Fulvia Caligiuri e Marco Siclari (LEGGI QUI). Rispetto al testo iniziale sono state apportate e approvate in Commissione Finanze alcune modifiche, ma la struttura della proposta dei senatori forzisti recepisce comunque le misure che permetteranno al presidente/commissario Roberto Occhiuto di gestire il comparto con alcuni pesi in meno e con qualche supporto in più.

Ok 40 unità per la struttura del commissario

Ok 40 unità per la struttura del commissario

Confermata l’assunzione da parte di Agenas di 40 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nella categoria D che dal primo gennaio 2022 fino al 31 gennaio 2024 sarà assegnato alla struttura del commissario ad acta. Per questi concorsi è prevista una copertura di 1,79 milioni di euro all’anno a valere sullo stanziamento già previsto in favore dell’Agenas. Questo personale potrà operare anche al dipartimento Salute della Regione.

La stretta sulle fatture

Sarà poi possibile reclutare, con contratto di durata non superiore a 36 mesi, fino a 5 unità di personale non dirigenziale da parte di ogni Azienda sanitaria e ospedaliera calabrese per supportare le funzioni delle unità operative deputate al processo di controllo, liquidazione e pagamento delle fatture, sia per la gestione corrente che per il pregresso (previa circolarizzazione obbligatoria dei fornitori sul debito iscritto fino al 31 dicembre 2020). Qualora i fornitori non diano risposta entro il 31 dicembre 2022 il debito si intende non dovuto.

Il supporto della Gdf

Confermata anche la collaborazione, fino al 31 dicembre 2024, della Guardia di finanza con le unità operative deputate al monitoraggio e alla gestione del contenzioso. Non c’è più la previsione iniziale di 5 ispettori per ogni Azienda, ma resta indicata la procedura dell’anticipazione delle facoltà assunzionali della Gdf relative al 2025. È prevista anche la possibilità di conferimento di incarichi a termine da parte della Regione Calabria, al fine di garantire la piena operatività della Gestione sanitaria accentrata.

La mobilità passiva

Nella definizione del riparto del finanziamento del Servizio sanitario nazionale per il 2022 sarà escluso il computo delle somme dovute dalla Regione Calabria in base al saldo della mobilità sanitaria interregionale, ovvero circa 320 milioni all’anno di spese per l’emigrazione sanitaria, che saranno recuperate dalle Regioni e Province autonome in un arco quinquennale a partire dal 2026. È confermato anche il contributo di solidarietà in favore della Calabria di 60 milioni di euro all’anno per il 2024 e il 2025. Uno stanziamento speciale pari a 60 milioni annui è stato già disposto per il triennio 2021-2023.

Stop alle procedure esecutive

Una delle novità più importanti del decreto è sicuramente quella che esclude, fino al 31 dicembre 2025, la possibilità di azioni esecutive nei confronti delle Aziende sanitarie calabresi. Allo stop ai pignoramenti viene associata anche la considerazione per cui anche qualora, in considerazione dei risultati raggiunti, cessi la gestione commissariale del Piano di rientro per la Calabria, ogni riferimento al Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro si intenda riferito alla Regione Calabria.

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