Cento giorni a Vibo: i chiaro-scuri della giunta Limardo

di Nico De Luca – La conferenza stampa del sindaco Maria Limardo è stata orami ‘metabolizzata’ sia nelle stanze del Palazzo che nelle case dei vibonesi.

Il primo cittadino ha tracciato il bilancio dell’attività toccando diversi punti e lasciando gli altri ai suoi assessori.

Il primo cittadino ha tracciato il bilancio dell’attività toccando diversi punti e lasciando gli altri ai suoi assessori.

LE LUCI

Il primo cittadino ha ribadito concetti chiave che porta avanti già dalla campagna elettorale: ritrovare il senso di appartenenza, l’ordine e la legalità. La riapertura dello sportello anti-estorsione e le misure per ottenere i beni sequestrati sono un buon viatico.

Ed anche sanità e rifiuti, per quanto ancora in misura embrionale, possono essere annoverati tra le prime mosse strategiche positive della nuova giunta.

LE OMBRE

Naturalmente si tratta dei primi passi e quindi, sotto il profilo dei risultati, ampio beneficio di credito.

Ma ci sono timori, peraltro espressi, che la stessa Limardo ha portato in evidenza e che minano già alla base ogni rosea previsione. Il bilancio è sempre in profondo rosso. Ed il rischio dissesto incombente.

Ai 25 milioni di deficit che la nuova giunta si è trovata di fronte potrebbe aggiungersi presto un ulteriore accollo affatto trascurabile.

Si tratta di due milioni frutto di un esproprio (non ancora a sentenza) e di ottocentomila dovuti al Viminale  per la gestione dei migranti.

EFFETTI POLITICI

Anche sul fronte prettamente politico la conferenza del primo cittadino non è passata senza strascichi.

La contro-conferenza organizzata 24 ore dopo dalla opposizione di centrosinistra ha bollato come “mediocre” l’attività della giunta, cercando di smontare i punti di forza della maggioranza.

Il capogruppo Luciano ha stigmatizzato dieci anni di amministrazione di centrodestra alla base del declino di Vibo Valentia.

Poi invece due consiglieri di minoranza,  Pilegi e Policaro, hanno espresso giudizi di ipotetico appoggio a progetti oggettivamente validi per la città, salvo poi a smentire voci di apertura alla Limardo che nel frattempo gli erano state rivolte.

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