Il giorno in cui Cosenza vecchia è tornata Centro storico

centro storico santi migranti

Per un giorno all’anno il centro storico di Cosenza torna ad essere bellissimo come un tempo. Intendiamoci: il centro storico di Cosenza è sempre bella ma è innegabile che l’incuria in cui è stato lasciato in questi anni lo abbia devastato.

Dopo i fasti dell’epoca manciniana che lo volle al centro delle sue sindacature, il centro storico è tornato ad essere Cosenza vecchia nell’accezione più negativa. Qualche sussulto di continuità lo ha avuto con la Catizone sindaco, che Mancini volle come sua erede politica, poi con Perugini e Occhiuto il nulla.

Dopo i fasti dell’epoca manciniana che lo volle al centro delle sue sindacature, il centro storico è tornato ad essere Cosenza vecchia nell’accezione più negativa. Qualche sussulto di continuità lo ha avuto con la Catizone sindaco, che Mancini volle come sua erede politica, poi con Perugini e Occhiuto il nulla.

Restart nel Centro storico di Cosenza

Una volta all’anno, da quattro anni, Cosenza vecchia torna a essere viva come lo era un tempo. Anche senza spendere milioni di euro. Avviene grazie a Restart Cosenza vecchia, l’evento voluto da Il Filo di Sophia e il Comitato Piazza Piccola che da anni si batte per ridare dignita alla parte più antica della città.

I santi migranti di Pastore e Gaia

E il centro storico torna ad essere bellissimo. Come ieri. La mattinata è incominciata con la processione dei santi migranti organizzata dalla galleria d’arte indipendente e autogestita Gaia.

Il progetto messo in piedi da Alessandro Aiello, Letizia Buonfiglio, Giuseppe Bornino, Claudia Coppola, Silvia Cosentino, Gemma Anaïs Principe e Maddalena Santostefano ha fatto sfilare i Santi migranti di Massimo Pastore.

San Francesco di Paola, Santa Patrizia Vergine, San Zeno, Jerry Essan Masslo, Tenzin Gyatso, San Gaudioso e San Luca evangelista sono i vecchi e nuovi martiri che Pastore in persona ha incollato sulle edicole votive abbandonate nel centro storico di Cosenza.

Le opere che Pastore ha donato al collettivo di Gaia e alla città sono di un fortissimo valore simbolico oltre che di una struggente bellezza.

Le polpette (ma non solo) degli Ultrà Cosenza Vecchia 1989

La prima voce di Gaia è stata quella di una giornata intensa. Al coro di queste voci hanno partecipato gli Ultrà Cosenza Vecchia 1989 che, nei giorni scorsi, hanno creato dei coloratissimi murales sui vecchi magazzini abbandonati del centro storico.

Ieri hanno cucinato polpette per tutti mentre Roberto Vaglio Lise metteva musica in piazza Piccola. Gli Ultrà Cosenza Vecchia 1989 sono cuore e motore di questa parte della città.

Musica da Ciroma e Moby Dick di Aiello e Bottino

Musica c’è stata prima a Radio Ciroma. Dal balcone della storica emittente indipendente hanno suonato Aldo D’Orrico (Al The Coordinator), Michele Alessi (Kyle) e La chica de la parka azul from Barcellona.
E prima ancora a riecheggiare per il centro storico è stata la voce di Francesco Aiello e la musica di Giuseppe Bottino che hanno rivisto Moby Dick da Melville a Capossela.

Yoga, arte, bambini, volontariato, libri e portapianadesigndistrict per il Centro storico

Una giornata arricchita dal mindfulness e dallo yoga di Associazione ZenCe a da Il giardino di Shiva.
E poi ancora i laboratori per bambini e la merenda di Arci Red, della Libreria Indipendente Raccontami e dall’Associazione di volontariato Santa Lucia. E l’inaugurazione del Negozio gratis e le opere d’arte di Filosa in piazza Duomo. In più ha partecipato Portapianadesigndistrict con il suo progetto di grafica e arte che porta le cassette del gas di Portapiana e di altre zone del Centro storico a diventare luoghi d’arte.

Una giornata, tutta gestita entro i limiti delle norme anti Covid, che ha fatto sorridere una parte della città che è tornata, almeno per 24 ore, ad essere centro storico e non “vecchia”.

Francesco Cangemi

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