Centurione tocca il seno a una turista: la giudice della “palpata breve” lo condanna a un anno e quattro mesi

Secondo la sentenza il palpeggiamento non è stato "particolarmente invasivo perché il toccamento è stato sopra i vestiti ed è avvenuto per un brevissimo lasso temporale"

Roma, Colosseo. Un centurione, durante una foto ricordo con una turista, le tocca il seno. Gesto che gli è costato un anno e quattro mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale. Protagonista della vicenda è il 44enne Giampaolo Bocco, condannato da Maria Bonaventura, presidente della quinta sezione penale e stessa giudice finita su tutte le pagine di cronaca per l’ormai famosa “palpata breve”, il caso di un bidello assolto dall’accusa di violenza sessuale per aver toccato il sedere a una studentessa ma solo per pochi secondi. 

Il palpeggiamento al Colosseo

Il palpeggiamento al Colosseo

 La vicenda è stata raccontata dal Corriere della Sera e risale a gennaio dello scorso anno. La turista, proveniente da Palermo, si avvicina ai centurioni presenti nei pressi del Colosseo per una foto ricordo. Tre di loro accettano ma, alla foto, seguono battute e commenti volgari. Durante lo scatto, poi, la turista si accorge che uno dei tre le ha toccato il seno. In un primo momento pensa a un gesto involontario. Poi, però, è proprio il centurione a dirle: “Tanto hai poco seno”. Segue la denuncia della ragazza e la condanna perché “ha costretto la donna a subire un repentino palpeggiamento al seno”. Ma, precisa ilCorriere che riporta la sentenza, si è trattato di un palpeggiamento “non particolarmente invasivo perché il toccamento è stato sopra i vestiti ed è avvenuto per un brevissimo lasso temporale“. 

Le motivazioni della sentenza

 L’uomo è stato condannato con l’accusa di violenza sessuale ma nella “fattispecie attenuata” perché “il palpeggiamento è avvenuto per un brevissimo lasso temporale (…), tanto che può ritenersi che la libertà sessuale della vittima, 21 anni, sia stata compromessa, seppure in maniera non grave” riporta la sentenza. 

La differenza tra i due casi

 C’è un elemento fondamentale che distingue i due casi, quello del centurione e quello del bidello. Nel primo caso la turista, in un primo momento, ha scambiato la molestia, durata per “un brevissimo lasso temporale” per un gesto maldestro del centurione. Nella vicenda del bidello, invece, le cose sono andate diversamente: la studentessa, infatti, ha denunciato subito la molestia durata “una manciata di secondi” e per la quale l’uomo si è scusato. 

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