di Carmen Mirarchi
“Cerchiamo i tre angeli che hanno salvato la vita del nostro piccolo Matteo”. Questo l’appello dei genitori del bimbo di 19 mesi che il 24 maggio scorso al centro commerciale “Le Fontane” di Catanzaro ha avuto un malore.
“Cerchiamo i tre angeli che hanno salvato la vita del nostro piccolo Matteo”. Questo l’appello dei genitori del bimbo di 19 mesi che il 24 maggio scorso al centro commerciale “Le Fontane” di Catanzaro ha avuto un malore.
Il bimbo è stato dimesso oggi dall’ospedale. Il piccolo Matteo era con la mamma e la zia quando improvvisamente non si è sentito bene. Immediatamente tre persone sono arrivate in suo soccorso. Una vera fortuna, tre angeli che hanno salvato la vita di un bambino. “A questi – ci racconta la mamma – si è unita anche una quarta persona, che ringrazio immensamente, che lavora nell’area di ristoro del centro commerciale del capoluogo”.
I genitori di Matteo ringraziano tutti: i carabinieri che li hanno aiutati e scortati sino al pronto soccorso, la sicurezza de “le Fontane”, il 118 e e tutti coloro che gli sono stati vicini in quei momenti così difficili.
“Ricordo poco di quei momenti concitati ma non posso dimenticare le tre donne, due medici e un’infermiera, che hanno salvato mio figlio” ci racconta la mamma del bimbo. “Erano li da semplici clienti ma si sono subito messe all’opera per soccorrere Matteo. Due si occupavano del battito ed una terza teneva la testa del bambino per evitare che si mordesse la lingua”.
Si tratta di tre angeli che davvero meritano di essere elogiati e ringraziati. I genitori del piccolo Matteo vogliono ritrovarle. Si tratta di vere professioniste che hanno avuto la prontezza di salvare una vita ed hanno onorato il loro mestiere in maniera davvero lodevole.
Poteva accadere di tutto, invece il peggio è stato evitato. Il bimbo sta bene, i genitori sono sereni e vogliono solo abbracciare chi subito li ha aiutati senza esitare e salvando una piccola vita.
Noi di Calabria 7 mettiamo a disposizione i nostri contatti affinché i genitori di Matteo possano incontrare e ringraziare queste tre donne.
Due dottoresse sono state identificate, si tratta di C. M. e S. V., non si conosce ancora l’identità dell’infermiera.
redazione Calabria 7