Carlo Tansi e Mimmo Tallini, due personaggi della politica calabrese agli antipodi. Così diversi, così lontani. Da mesi tra di loro è in atto uno scontro verbale a distanza finito in un’aula di tribunale. Galeotta una frase pronunciata dal leader di Tesoro Calabria nel febbraio 2019 nel corso di un’intervista rilasciata a Calabria7.Tansi paragonò l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria a “Cetto La Qualunque”, il celebre personaggio cinematografico inventato da Antonio Albanese. Così Mimmo Tallini divenne “Cetto La Tallini”. Troppo per il politico catanzarese che diede subito mandato all’avvocato Vincenzo Ioppoli di querelare l’ex dirigente della Protezione Civile.
Il pm: “Non ci fu diffamazione. Archiviare”
Il pm: “Non ci fu diffamazione. Archiviare”
Il botta e risposta tra i due, fatto di frasi al veleno, accuse, repliche e controrepliche, è quindi finito in un’indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro con Tansi accusato di diffamazione a mezzo stampa. A quasi un anno di distanza da quell’intervista il sostituto procuratore Domenico Assumma ha chiesto l’archiviazione. Tutto riconducibile a una normale anche se aspra dialettica politica. Nulla di anormale, nulla di trascendentale.
Tallini all’attacco: “Manovre denigratorie”
Alla richiesta di archiviazione si è però opposto l’avvocato di Tallini, Vincenzo Ioppoli, che ha rilanciato chiedendo l’imputazione coatta per il ricercatore del Cnr prossimo candidato al Consiglio regionale della Calabria tra le liste che sosterranno Luigi De Magistris. Toccherà adesso al gup Paola Ciriaco decidere se optare per l’archiviazione così come richiesto dal pm o entrare nel merito della vicenda con nuove indagini tese a verificare ciò che sostiene Tallini per il quale l’intervista rilasciata da Tansi assumerebbe “i contorni di una manovra denigratoria e persecutoria” nei suoi confronti. (mi.fa.)