Chi gioca ai videogames, identikit del gamer italiano

In Italia i videogames sono stati considerati per molti anni appannaggio dei bambini e dei ragazzi, ma oggi alla luce dell’ultimo rapporto IIDEA – l’Associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia – possiamo osservare che coinvolgono un gran numero di persone di tutte le età.

Ormai i videogiochi sono sempre più accettati come passatempo al pari di cinema, serie Tv e musica, senza più essere considerati hobby associati esclusivamente allo stereotipo del ragazzo nerd.

Ormai i videogiochi sono sempre più accettati come passatempo al pari di cinema, serie Tv e musica, senza più essere considerati hobby associati esclusivamente allo stereotipo del ragazzo nerd.

Grazie a questo rapporto che raccoglie tutti i dati del 2022, possiamo delineare meglio l’identikit del gamer italiano con alcuni dati che potrebbero sorprendere.

Premesso che il 2022 è stato un anno positivo per il comparto, con un giro d’affari di ben 2,2 miliardi di euro, dai dati del report emerge che gli appassionati di videogiochi appartengono a tutte le età, anche le fasce più adulte da cui normalmente non ci si aspetterebbe questo interesse.

L’anno scorso i giocatori in Italia sono stati 14,2 milioni, di età compresa tra i 6 e i 64 anni con un’età media di 29,8 anni. Dato che lascia sicuramente sorpresi è la percentuale per fasce d’età: l’80,9% dei giocatori ha più di 18 anni e “solo” il 19,1% è nella fascia 6 – 17 anni.

Altra curiosità: il 42% è donna.

Questi dati aprono uno spiraglio di osservazione su un mondo molto vario quanto difficile da studiare: in primis il problema della veridicità dei dati inseriti al momento del download del gioco o l’uso del dispositivo, in secondo luogo ci sono molti giochi che sono difficilmente classificabili.

La linea tra gioco ludico e gioco legale a distanza, a volte è molto sottile, basti pensare ai giochi a tema sport.

Questa categoria è in assoluto tra le preferite dei gamers di sesso maschile: gli uomini prediligono i giochi dove si ricreano alcuni sport come il calcio e tutto ciò che lo riguarda.

Non solo videogames, quindi, come FIFA e Football Manager, ma anche siti di pronostici dove giocare il totocalcio online e scommettere sulle partite di calcio vere.

Con l’introduzione delle app per mobile, anche la schedina o il fantacalcio sono cambiati: dal proprio smartphone è possibile giocare, scommettere sulle partite e intrattenersi con un po’ di sano gioco, in qualunque momento, anche mentre si è nella pausa pranzo in ufficio o in coda alle Poste.

Per questo motivo il seguente dato è più comprensibile: secondo il report del 2022 di IIDEA, la fascia d’età tra i 45 e 64 anni è la seconda più alta, con 3,8 milioni di giocatori, dopo la fascia tra i 15 e 24 anni d’età (4 milioni di giocatori).

La posizione sul podio della generazione dei baby boomers e dei boomers (45-65) è un dato interessante che è cambiato nel tempo, proprio quando i giochi si sono spostati, passando dall’esclusiva del PC allo smartphone.

Il PC per queste generazioni più adulte è infatti associato al lavoro e ad attività professionali, proprio perché non sono cresciute con l’accesso ad Internet e ai videogiochi.

Soltanto con l’arrivo degli smartphone,questi passatempi sono diventati d’interesse anche per le fasce d’età più grandi, ampliando così il proprio raggio di pubblico.

Attualmente lo smartphone è il dispositivo più utilizzato per giocare con una predominanza dell’82,4%.

Le nuove tecnologie, invece, come la Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata sono le meno utilizzate (4,5% di utenti) ma sono di grande interesse per i più giovani e cresceranno con le generazioni a venire, sempre più incuriosite da nuovi modi più immersivi di vivere il gioco.

Tra le piattaforme che continuano a resistere nelle famiglie italiane coinvolgendo tutte le fasce d’età, nonostante il tempo, ci sono mitiche console che hanno fatto la storia: come la Nintendo Wii, appartenente ormai a due generazioni fa, che continua a superare la nuova console Switch con il 17% contro il 15,3%.

Secondo gli esperti del settore, questo dato è dovuto al fatto che la Wii è stata una vera rivoluzione per le famiglie che prima non avevano mai avuto nulla del genere.

La Wii si è dunque meritata un posto d’onore in molte case, che ancora non è stato espugnato dalle versioni più recenti.

In merito al mondo dei giochi a tema sport, negli ultimi anni, abbiamo assistito alla nascita di un crescente interesse per gli eSports, la versione agonistica dei videogiochi sportivi: in Italia sono seguitissimi da 1,6 milioni di giocatori.

In questo contesto i più coinvolti sono i ragazzi più giovani che sono cresciuti con la tecnologia del mondo virtuale nella propria quotidianità, senza contare che per molti di loro il mondo degli eSports rappresenta anche il sogno di una possibile professione dove guadagnare parecchi soldi.

Questo settore è in continua ascesa e secondo gli esperti potrebbe coinvolgere in futuro anche le generazioni più grandi, grazie al coinvolgimento dei figli.

Non ci resta che stare a vedere come si evolverà, ma sembra evidente che in futuro la popolazione di videogiocatori crescerà, sia per ovvie questioni anagrafiche (le generazioni cresciute con i videogiochi sostituiranno pian piano quelle precedenti), sia per l’espansione crescente del mondo del gaming.

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