Chiaravalle, emozioni con la scrittrice Clasadonte

Una serata culturale che ha saputo regalare tante emozioni. Chiaravalle Centrale ha così riabbracciato la scrittrice Caterina Clasadonte. L’autrice di “Sla, senza limite alcuno” è stata accolta con grande partecipazione di pubblico nella sala convegni di Palazzo Staglianò.

Un “ritorno a casa” per lei, che da anni vive in Toscana, e che nel suo racconto ha oggettivato il dolore per la malattia, la sofferenza e la morte del padre, trasmettendo, però, nel contempo anche tanta speranza. Una laurea in Filologia Moderna, una collaborazione con il Comitato Nazionale Petrarchesco di Firenze, Caterina Clasadonte ha trasferito in parole e scrittura una esperienza che ha, inevitabilmente, segnato la vita della sua famiglia. Tantissimi i temi ispirati da una lettura che lascia trasparire, soprattutto, tanto amore. L’amore di una figlia per il padre. Un padre che diventa, a sua volta, “figlio” da assistere, bisognoso di cure. Lo ha sottolineato con chiarezza di contenuti, nella sua introduzione al testo, la consigliera comunale alla Cultura, Pina Rizzo. E lo hanno approfonditamente rimarcato i relatori intervenuti: il prof. Gerardo Pagano, ex preside e presidente del Comitato Dante Alighieri di Soverato; il dott. Alessandro Coppini, medico palliativista; il dott. Bonaventura Lazzaro, direttore sanitario del centro clinico San Vitaliano; il dott. Gino Scalone, direttore del servizio di Fisiopatologia e Allergologia respiratoria della Casa della Salute di Chiaravalle Centrale. Visibilmente emozionata, Caterina Clasadonte ha raccontato della sua iniziale difficoltà a ritornare a Chiaravalle, nei luoghi fortemente legati al ricordo del padre. Un “blocco” superato anche e soprattutto grazie all’iniziativa che l’amministrazione comunale e la Consulta della Cultura hanno organizzato a Palazzo Staglianò, con l’abbraccio di tutta la sala che ha tributato applausi e affettuose testimonianze d’amicizia a Caterina Clasadonte e alla sua famiglia.

Un “ritorno a casa” per lei, che da anni vive in Toscana, e che nel suo racconto ha oggettivato il dolore per la malattia, la sofferenza e la morte del padre, trasmettendo, però, nel contempo anche tanta speranza. Una laurea in Filologia Moderna, una collaborazione con il Comitato Nazionale Petrarchesco di Firenze, Caterina Clasadonte ha trasferito in parole e scrittura una esperienza che ha, inevitabilmente, segnato la vita della sua famiglia. Tantissimi i temi ispirati da una lettura che lascia trasparire, soprattutto, tanto amore. L’amore di una figlia per il padre. Un padre che diventa, a sua volta, “figlio” da assistere, bisognoso di cure. Lo ha sottolineato con chiarezza di contenuti, nella sua introduzione al testo, la consigliera comunale alla Cultura, Pina Rizzo. E lo hanno approfonditamente rimarcato i relatori intervenuti: il prof. Gerardo Pagano, ex preside e presidente del Comitato Dante Alighieri di Soverato; il dott. Alessandro Coppini, medico palliativista; il dott. Bonaventura Lazzaro, direttore sanitario del centro clinico San Vitaliano; il dott. Gino Scalone, direttore del servizio di Fisiopatologia e Allergologia respiratoria della Casa della Salute di Chiaravalle Centrale. Visibilmente emozionata, Caterina Clasadonte ha raccontato della sua iniziale difficoltà a ritornare a Chiaravalle, nei luoghi fortemente legati al ricordo del padre. Un “blocco” superato anche e soprattutto grazie all’iniziativa che l’amministrazione comunale e la Consulta della Cultura hanno organizzato a Palazzo Staglianò, con l’abbraccio di tutta la sala che ha tributato applausi e affettuose testimonianze d’amicizia a Caterina Clasadonte e alla sua famiglia.

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