Una giovane di 20 anni è morta ieri all’ospedale San Raffaele di Milano, dopo dieci giorni di coma, a causa di uno shock anafilattico. La giovane avrebbe mangiato, stando ai primi accertamenti, un tiramisù vegano che si sospetta, però, contenesse tracce di latte a cui la ragazza era allergica fin dalla nascita. Il prodotto, chiamato ‘Tiramisun’, è stato ritirato dal mercato dal ministero della Salute per il “rischio di presenza di allergeni” in quanto conterrebbe proteine del latte non indicate sull’etichetta. Il pm Luca Gaglio ha aperto un fascicolo a carico di ignoti (per omicidio colposo e frode in commercio) e ne ha disposto l’autopsia.
La vicenda
La vicenda
La ventenne era a cena con un amico e, dopo avere mangiato un hamburger, aveva chiesto un tiramisù vegetale. La scelta della ragazza – scrive il Corriere della Sera – non rispondeva ad una scelta etica ma ad una necessità, in quanto soffriva di allergie sin da bambina. Poco dopo aver mangiato il dolce è svenuta a causa di un grave shock anafilattico. A. B., queste le iniziali della vittima, è stata trasportata d’urgenza in ospedale e già dalle prime ore è entrata in coma, in condizioni disperate. Le sue condizioni non sono migliorate, fino alla morte, avvenuta nella notte tra domenica e lunedì. I poliziotti hanno ascoltato il racconto dell’amico della ragazza e hanno fatto partire le indagini proprio dal ristorante in cui hanno anche sequestrato alcuni alimenti.
La causa del decesso
Le analisi di laboratorio sugli alimenti hanno trovato proteine del latte nel tiramisù. Il prodotto, chiamato Tiramisun e prodotto a marchio Mascherpa dalla Glg con stabilimento ad Assago, è stato ritirato dal mercato dal ministero della Salute per il “rischio di presenza di allergeni” in quanto conterrebbe proteine del latte non indicate sull’etichetta. Il ministero ha pubblicato un avviso che invita a non consumare il «Tiramisun» vegano nel lotto in scadenza il prossimo 23 luglio, dato che potrebbe contenere tracce di latticini. Le analisi per il momento avrebbero escluso problemi nella conservazione degli alimenti, come era stato invece ipotizzato nei primi giorni. L’obiettivo dunque sarà comprendere in quale fase della produzione di quei vasetti di tiramisù da 100 grammi sia stato usato un derivato del latte, o sia avvenuta una contaminazione.
Quattro indagati
Gli indagati sono al momento quattro: il titolare, il responsabile della produzione e due dipendenti dell’azienda che ha prodotto il dolce. Il ristorante acquistava infatti il tiramisù col contrassegno “vegano” da una pasticceria specializzata in centro a Milano, che ha uno stabilimento di produzione appena fuori città. Ma le verifiche – scrive ancora il Corriere della Sera – potrebbero andare ancor più a ritroso, dato che la stessa pasticceria potrebbe avere a sua volta acquistato da altri fornitori ingredienti con la garanzia “vegan” e tuttavia contenenti derivati del latte. Una seconda ipotesi da approfondire è collegata a un’altra allergia della ragazza, alle uova. L’Ats avrebbe trovato proprio tracce di uova nella maionese prodotta dal ristorante e usata negli hamburger.
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