Chiede una foto in costume per lavorare, multa da 10 mila euro a un’azienda

L'amministratore delegato della società ha ammesso l'errore
foto lavoro

È costata una multa da 10 mila euro l’inserzione sessista – con tanto di richiesta di foto in costume alle candidate – promossa sul web da un’azienda napoletana in cerca di una receptionist. Sull’annuncio – che tante polemiche ha suscitato fino ad arrivare sul tavolo del ministro del Lavoro Andrea Orlando – ha calato la sua scure l’Inl (Ispettorato nazionale del Lavoro) comminando la sanzione da diecimila euro, ridotta a un terzo se pagata subito.

“Martedì 25 gennaio – ricorda l’Inl in una nota di accompagnamento – una società di Napoli ha pubblicato sul web un annuncio di ricerca di personale rivolto esclusivamente a candidate di sesso femminile, contenente la richiesta di bella presenza e l’invio di una foto a figura intera “in costume da bagno o similare. Giovedì 27, a seguito della segnalazione del Ministro Andrea Orlando, il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha immediatamente attivato l’Ufficio di Napoli, che è intervenuto per la rimozione dell’annuncio dal web. Gli ispettori del lavoro hanno comminato la sanzione amministrativa prevista per la violazione del divieto di discriminazione nell’accesso al lavoro. L’amministratore della società – conclude l’Inl – ha ammesso l’errore e rimodulato il testo dell’inserzione”.

“Martedì 25 gennaio – ricorda l’Inl in una nota di accompagnamento – una società di Napoli ha pubblicato sul web un annuncio di ricerca di personale rivolto esclusivamente a candidate di sesso femminile, contenente la richiesta di bella presenza e l’invio di una foto a figura intera “in costume da bagno o similare. Giovedì 27, a seguito della segnalazione del Ministro Andrea Orlando, il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha immediatamente attivato l’Ufficio di Napoli, che è intervenuto per la rimozione dell’annuncio dal web. Gli ispettori del lavoro hanno comminato la sanzione amministrativa prevista per la violazione del divieto di discriminazione nell’accesso al lavoro. L’amministratore della società – conclude l’Inl – ha ammesso l’errore e rimodulato il testo dell’inserzione”.

Il contenuto dell’annuncio

Donna, che parli inglese, massimo 30 anni e una foto a figura intera in costume da bagno: ecco cosa chiedeva l’annuncio incriminato. Una proposta di lavoro finita nel ciclone non solo per l’insolita richiesta ma anche per le condizioni economiche offerte dalla ditta napoletana che si occupa di vigilanza e organizzazione eventi: 500 euro al mese per 24 ore di lavoro settimanali articolate dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 17 un giorno sì e uno no.

“La cosa tragica – scriveva una commentatrice sui social nei giorni scorsi, non l’unica – è che una persona diplomata, con conoscenza lingue, debba sentirsi offrire uno stipendio simile, 500 euro per 24 ore settimanali, è da schifo. Poi si aggiunge la richiesta della foto in costume”. “La sanzione dell’Ispettorato del lavoro nei confronti dell’azienda che aveva chiesto foto in costume a candidate per un impiego da receptionist mi sembra un segnale importante per la celerità e la quantificazione della multa” commenta Chiara Marciani, assessore al lavoro del Comune di Napoli.

“Se lavoro alla reception – spiega – che sia uomo o donna, serve che io sia accogliente, garbato, che sappia essere cortese, accogliente anche se ho qualche ruga e qualche chilo in più. La presenza di commenti di questo tipo ci dice che c’è ancora tanto lavoro da fare contro certi stereotipi”. (ANSA)

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