“Siamo provati e sconcertati, sembra un incubo senza fine. Non bastava il Covid 19 con tutte le sue conseguenze e i trenta mesi di forzata chiusura, ma ora anche pagare per la follia altrui è inaccettabile”. Lo afferma Rodolfo Rotundo, titolare dell’Atmosfera, in seguito al provvedimento con il quale la Questura di Catanzaro ha disposto la sospensione delle attività danzanti per 20 giorni (LEGGI QUI). “Quindici giorni fa, come oramai sanno tutti – prosegue Rotundo -, un episodio raccapricciante ha travolto il nostro locale. Oggi dopo due settimane ci ritroviamo con la notifica di provvedimento di chiusura per venti giorni. Non subito dopo i fatti ma oggi”.
“Da parte nostra totale collaborazione”
“Da parte nostra totale collaborazione”
Rotundo precisa che “totale è stata la nostra collaborazione che, con la consegna delle registrazioni del servizio di videosorveglianza del locale, hanno reso possibile la consegna del ‘folle’ alla giustizia, ma nemmeno questo è servito. Ci siamo adoperati, forse unico locale in Italia, a mettere metal detector per tutelare e far sentire sicuri i clienti, ma nulla”.
Un’attività che “regala divertimento da ben 34 anni, dove si sono susseguite generazioni, sono nati amori e amicizie e, perché no, ci sono stati anche dissapori. Un’attività difficile il mondo della notte, vittima continua di pregiudizi e pettegolezzi, di notizie false e di controlli continui ma che con coraggio abbiamo portato avanti rendendola un locale unico, con ammodernamenti annuali, dove abbiamo stretto i denti ma mai chiuso ma soprattutto dove la sicurezza dei nostri ‘clienti – figli’ viene prima di tutto. Settanta persone che lavorano in questo locale, premi a livello nazionale e tanto altro. Questa è la discoteca Atmosfera”.
“Il nostro non è un luogo pericoloso”
Secondo Rotundo “oggi, purtroppo, è un giorno triste. Perché ci descrivono come luogo pericoloso ma siamo ben altro. I pericoli, oggi sono ovunque a causa di disattenzione e generazioni provate da questa società, noi, facciamo di tutto per dare serenità e ci sentiamo offesi nell’anima per questa chiusura. Forse la vittima è il nostro locale, continuamente da due anni a questa parte, provato da chiusure e aperture, ma che cerca di resistere”.
“Avrei voluto essere sentito dalle autorità”
“Il questore oggi ha applicato la legge e capiamo il suo operato, ma non possiamo essere sereni e concordare con questa scelta. Ma forse mi saprebbe piaciuto essere sentito e ascoltato dalle autorità competenti. Oggi abbassiamo il sipario per la “follia di qualcuno che ovunque possiamo trovare non solo nel provato mondo della notte”, conclude il titolare dell’Atmosfera.