Chiusura punto Conad di Catanzaro, Donato: “Il Comune poteva impartire delle ‘prescrizioni'”

A giudizio del rappresentante dell'opposizione, "sarebbe stato sufficiente acquisire una specifica relazione sull’accaduto"
conad catanzaro

“Il Tar di Catanzaro ha accolto l’istanza di sospensione dell’atto con il quale l’amministrazione comunale aveva ordinato l’immediata chiusura del Supermercato Conad di Corso Mazzini (LEGGI QUI). Senza entrare nel merito della controversia, non v’è dubbio che l’evoluzione della vicenda sia capace di mettere in evidenza come, ancora una volta, la politica e l’amministrazione deleghino alla magistratura il compito di adottare decisioni dotate di buon senso”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale di opposizione, Valerio Donato.

“L’amministrazione avrebbe potuto impartire delle ‘prescrizioni'”

“L’amministrazione avrebbe potuto impartire delle ‘prescrizioni'”

L’ex candidato sindaco prosegue: “Seppure le decisioni dell’amministrazione comunale fossero dotate di buone ragioni tecniche, infatti, qualunque ‘buon padre di famiglia’ avrebbe adottato una procedura idonea a preservare le ragioni del cittadino, senza ledere l’interesse pubblico al rispetto delle norme. Sarebbe stato sufficiente – invece di emettere un provvedimento di ‘immediata’ chiusura del punto vendita – che l’amministrazione impartisse alla società delle ‘prescrizioni’. In tal modo, secondo una modalità conforme alla legge e largamente impiegata, là dove possibile, nelle attività amministrative degli enti pubblici, l’amministrazione comunale avrebbe preservato l’interesse pubblico, ma concedendo alla società la possibilità di eseguire oppure – là dove le prescrizioni non fossero state condivise – di agire giudizialmente, senza per ciò stesso essere costretti a interrompere lo svolgimento delle attività commerciali”.

Una “burocrazia vessatoria nei confronti dei cittadini”

Secondo Donato, “la mancata adozione di soluzioni ‘ragionevoli’ avrebbe dovuto imporre alla Giunta, non già una ‘difesa’ incondizionata di una burocrazia vessatoria nei confronti dei cittadini, quanto la proposizione di un interrogativo in ordine alle motivazioni di un’azione amministrativa così altalenante e ‘scomposta’; sì da poter adottare – con la sapienza di cui è dotata – gli opportuni provvedimenti, ben inteso, ‘generali’ [e non certo riferiti alla specifica vicenda], in modo da porre riparo, per il futuro, ad ‘errori’ così paradossali”.

“Bastava acquisire una relazione sull’accaduto per avvedersi”

A giudizio del rappresentante dell’opposizione, “sarebbe stato sufficiente acquisire una specifica relazione sull’accaduto per avvedersi, per esempio, che il ‘condizionamento’ politico sulla burocrazia costituisce un grave vulnus di una efficace azione amministrativa; o, anche, che l’eccessiva ‘stabilità’ delle posizioni di servizio può determinare il consolidamento – e l’incancrenirsi di poteri, i quali possono indurre ‘deviazioni’ rispetto ad un’azione amministrativa ispirata al principio di buon andamento, efficienza, efficacia, oltre che di piena legalità”.

Le proposte di Donato

Secondo Donato, “la vicenda Conad e i profili di criticità da questa segnalate – insieme ad altri – richiedono dunque una riflessione più approfondita; e, per l’immediatezza, mi inducono a formulare due proposte. Mi sembra urgente l’applicazione del principio di rotazione non soltanto alle posizioni dirigenziali, ma anche alle posizioni di responsabile dei servizi, in ogni Settore dell’Amministrazione, inclusa – e forse soprattutto – la Polizia Municipale. La tutela dei cittadini richiede tuttavia l’adozione di misure di sistema, tra le quali, propongo di attivare, una volta per tutte, e con tempestività, l’istituto del difensore civico, come previsto dallo Statuto del Comune di Catanzaro”.

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