Chiusura Villaggio Guglielmo, il presidente Volpi : “Ecco la verità”

di Nico De Luca

Un brusio diventato chiacchiericcio fino a prendere quota sui social. Una notizia vera solo a metà.  Il Villaggio Guglielmo di Copanello chiude si, ma per ristrutturarsi e trasformarsi, adeguandosi alla nuova concezione moderna di turismo.

Un brusio diventato chiacchiericcio fino a prendere quota sui social. Una notizia vera solo a metà.  Il Villaggio Guglielmo di Copanello chiude si, ma per ristrutturarsi e trasformarsi, adeguandosi alla nuova concezione moderna di turismo.

Calabria7 è andata alla fonte, raggiungendo nella ‘roccaforte’ il presidente del gruppo Roberto Volpi, uno che ha condiviso per tanti anni – assieme al compianto don Guglielmo Papaleo – l’epopea turistico-mondana di Copanello.

“Se è finita l’epoca per alcuni tra i più famosi locali della movida italiana in Romagna ed in Sardegna significa che i tempi sono davvero cambiati – ci dice il manager, a sinistra nella foto copertina –  Il nostro villaggio, come albergo, dopo 66 anni di storia ha bisogno di un restyling. Poi se nel frattempo emergono altre soluzioni le valutiamo”.

Nessuna volontà di chiusura quindi?  “Assolutamente. Solo la reale necessità di rivedere tutto alla luce delle esigenze economiche slegate dal legame romantico che comunque tutti avvertiamo forte”.

Però il concetto di villaggio è superato… “Per Copanello si, su questo non c’è ombra di dubbio. La vacanza stanziale è sempre meno ricercata, ormai il turismo è “mordi e fuggi” al prezzo più basso. E noi peraltro scontiamo in più la carenza di servizi primari come i collegamenti: se non hai l’auto non ci raggiungi con nessun altro mezzo.

Le istituzioni locali vi hanno penalizzati o aiutati? “Ora stiamo costruendo un buon rapporto con la nuova amministrazione di Stalettì (nel cui territorio ricade il Villaggio ed anche la torrefazione del caffè). Sembrano esserci presupposti confortanti e convergenti. Vediamo che succede.”

Che cosa vede tra un anno sul terreno del villaggio? “Non lo sappiamo ancora. Abbiamo chiesto al Comune di intervenire per aiutarci nei servizi. Un esempio: pensi che la struttura è gravata da 87mila euro all’anno di Imu pur lavorando solo tre mesi: significa una tassa di 1000 euro al giorno ogni estate. Purtroppo anche il turismo è un’industria e come tale fa i conti con i numeri. E’ arrivato il momento di decidere se ristrutturarci come albergo o cambiare destinazione, o addirittura realizzare un mix”.

Esclude un cambio di proprietà? “Per ora si. Non le nascondo che stavamo trattando con alcuni arabi che volevano investire qui. Ma la mancanza di servizi e soprattutto la soffocante burocrazia non hanno giocato a nostro favore. Questa è gente che vuole lavorare subito, non certo attendere mesi per avere un pezzo di carta.”

Quanto si sente legato a questo posto? “Guardi io giro da sempre in tutto il mondo, sono milanese, vivo a Bologna. Ma la Calabria e Copanello sono un pezzo di me stesso. Qualcuno pensa che abbandoniamo? La smentita è nei fatti: questa sera (1° luglio) inauguriamo la stagione del ristorante, e la spiaggia col bar sono attivi già da giorni.”

Il giorno più bello che ricorda al Villaggio? “Potrei ricordare i giorni importanti con la visita di Pertini, Cossiga, i cantanti in auge di allora, Gino Paoli. Ma è tutto secondario rispetto a quando 35 anni fa nacque mia  figlia ed il ritrovarsi tutti in famiglia.”

Un legame indissolubile rimarcato anche dal nipote Matteo Tubertini, (a destra nella foto copertina)  presente alla conversazione.  “Grazie per aver voluto precisare la situazione con questa intervista – sottolinea uno degli eredi del caffè catanzarese per antonomasia  – Noi vogliamo un gran bene a Copanello e spiace aver letto di cotte e di crude. Abbiamo un asset immobiliare molto importante qui e leggere di chiusura, vendita e fallimenti ci ha lasciati un po’ male.

Anche a lei, seppur molto più giovane, stessa domanda fatta allo zio Roberto sul ricordo più bello legato al mitico villaggio   “Pure io punto sulla famiglia perché mi vengono in mente le figure e la presenza di mamma e di nonna tra quei viali alberati e le casette. Copanello dobbiamo rivitalizzarla e ci stiamo provando con il rilancio della spiaggia, la riapertura del ristorante, la rotonda, la piazzetta. Speriamo anche con il Villaggio che deve adeguarsi alla nuova domanda del settore turistico.”

Finiamo con un … buon caffè Guglielmo: che obiettivi perseguite?  “Stiamo lavorando tanto per realizzare un forte network all’estero. Cerchiamo concessionari, distributori per valorizzare le eccellenze made in Italy.”

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