Ciao anno Vecchio, dal 2020 la Calabria sogna una Nuova epoca

vigilanza Cittadella

di Carmen Mirarchi – Termina il 2019, con molti eventi significativi per la Calabria, ma soprattutto con vinti e vincitori, almeno momentaneamente, sino alle prossime elezioni regionali.

Ci sono stati ribelli, ci sono stati momenti emozionanti e drammatici in un anno che spesso ci ha lasciato senza fiato.

Ci sono stati ribelli, ci sono stati momenti emozionanti e drammatici in un anno che spesso ci ha lasciato senza fiato.

L’uomo dell’anno

Tra i vincitori vogliamo collocare senza esitazioni il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri che con una serie di operazioni e, soprattutto, con l’operazione Rinascita Scott, sta provando a liberare la regione della ‘ndrangheta. Certamente l’obiettivo è arduo, ma il Procuratore ci prova nonostante i mille ostacoli e nonostante, come spesso racconta, la stampa o le tv nazionali snobbano quelle che sono operazioni di portata internazionale.

Il Procuratore tanto amato dai calabresi viene paragonato a Falcone e Borsellino, soprattutto perché anche questi sono stati per anni ostacolati nelle loro attività, così come sembra esserlo il Procuratore di Catanzaro. Gratteri ha subito minacce di ogni genere, aspre critiche, anche da rappresentanti istituzionali, ed è però riuscito ad andare avanti. Sui social, divenuti ormai termometro sociale, c’è anche chi lo denigra, ma la stragrande maggioranza degli italiani lo sostiene, sino ad invocarlo come Ministro della Giustizia. Il Procuratore calabrese non avrebbe queste ambizioni, perché la sua unica missione è quella di continuare a liberare la “sua” terra, per creare spazi da riempire. Ma attenzione a chi riempirà questi spazi. Saranno i giovani, gli imprenditori ed i politici onesti o soliti volti noti, che non hanno mai fatto bene alla Calabria, riducendola allo stato attuale? La decisione spetta ai calabresi, che il prossimo 26 gennaio saranno chiamati alle urne per decidere chi sarà il prossimo Governatore della Regione.

I ribelli

Questo 2019 è stato l’anno di chi ha deciso di andare controcorrente come le sardine, come Jasminne Cristallo, come Carlo Tansi. Questi hanno voluto dire no alla vecchia politica ed hanno, ognuno a suo modo, messo in luce che esiste un modo diverso di fare politica. Carlo Tansi (candidato a Governatore della Regione) ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni puntando a chi è stato deluso dalla vecchia politica. Jasminne Cristallo è certamente uno dei personaggi “emergenti” della nostra terra, c’è stata sempre in ogni momento di lotta e ribellione al sistema e soprattutto al centrodestra e a Salvini. Ha subito minacce per aver attaccato il leader della Lega, pertanto, essendo il leader del movimento “sardine” in Calabria, il 2020 potrebbe essere il suo anno, per lei o per le novità che si attendono da giovani e meno giovani che stanno alzando la voce in molte piazze del mondo.

I vecchi “giovani”

Rinnovamento, volti giovani e cambiamento. Queste le parole più sentite prima della scelta definitiva per le prossime regionali. Ed alla fine però tra le liste ritroviamo sempre quasi gli stessi. Non sono novità Pippo Callipo e la regina del centrodestra Jole Santelli. Non si parla di età anagrafica (quella non conta) ma di esperienza. Pippo Callipo ci riprova (e chissà se sarà la volta buona), la prima volta non è uscito vincente, ma sicuramente il suo “Io resto in Calabria” rimane una base da cui partire, con il centrosinistra che dovrà dimostrarsi all’altezza delle sue aspettative. Jole Santelli è una donna di centrodestra di lunga esperienza politica, ha contatti con i vertici del suo partito (Forza Italia) e certamente l’unica novità che potrebbe portare in Cittadella è quella di essere la prima donna Presidente della Regione Calabria.

I momenti emozionanti

Forti emozioni nel 2019 per il ragazzo del liceo Fermi di Catanzaro che ha convinto con la sua domanda Pippo Callipo a candidarsi a Governatore. “Lei si sente responsabile?” ha chiesto il giovane all’imprenditore. Così Callipo in lacrime ha deciso di rimettersi in gioco. Un giovane che certamente desidera una terra diversa.

Emozioni ancora più forti, sono arrivate probabilmente dalla manifestazione di Vibo Valentia a sostegno di Gratteri e dei carabinieri dopo gli arresti (334) dell’operazione Rinascita Scott. Stelle di Natale, strette di mani, sorrisi e cori per mostrare la vicinanza della Calabria a chi rischia la propria vita per la giustizia e la serenità dei cittadini.

L’ospite fisso

L’ospite fisso è stato certamente Matteo Salvini, che è venuto in Calabria molto spesso, da Ministro e da segretario della Lega. Nella sua ultima visita per inaugurare la sede regionale del partito che guida ha anche risposto a chi (scherzosamente) ha sottolineato le sue continue visite. “Non sono gradito?”. Una risposta dal sapore amaro, ma in tono scherzoso, che certamente non avrà un legame con alcuni malumori che si sono vociferati all’interno di una Lega calabrese commissariata. Ed il Commissariamento, si sa, non fa piacere a nessuno.

I combattenti

Sono stati certamente tutti quei precari, disoccupati, idonei che (soprattutto della sanità, ma non solo) hanno manifestato e lottato per avere un posto di lavoro o per vedersi riconosciuto un diritto. Mesi di lotte, sit-in, manifestazioni di ogni tipo, frutto di problemi che per quanto se ne dica restano il tallone d’Achille della Calabria: lavoro, criminalità e sanità. Alcuni hanno raggiunto l’obiettivo della firma dell’agognato contratto a tempo indeterminato, per molti invece continua la lotta, continuano le lacrime e la disperazione.

Gli sconfitti

Chi sono gli sconfitti di questo 2019? Facile, sono ancora una volta i calabresi. Se da un lato Nicola Gratteri riaccende le speranze di molti calabresi, dietro le inchieste si nasconde una polvere nera che uccide la regione. Un mondo malato contro cui i calabresi non hanno mai dimostrato di voler davvero lottare. L’operazione Rinascita-Scott ha portato alla luce legami spaventosi (alcuni dei quali messi in risalto già all’epoca De Magistris) proprio nel momento in cui i calabresi devono recarsi al voto. Allora, il buon auspicio per il 2020 che arriva, è la riflessione necessaria che il popolo calabrese deve fare, su cosa davvero vuole scegliere per la propria terra: restare, andare via, il nuovo, il vecchio, il commissariamento, la preghiera di un favore, i sit-in continui per il diritto al lavoro, le lamentele social, i servizi carenti, la sanità drammatica…oppure, più semplicemente, una nuova epoca per la Calabria.

Redazione Calabria 7

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