Ciao Jole, la Calabria omaggia la sua “guerriera” (VIDEO)

di Antonio Battaglia – Neanche una voce, non un brusio, solo un caldo applauso ha accompagnato l’uscita della salma di Jole Santelli. Cosenza ha concesso un ultimo saluto alla sua figlia “pasionaria”, come veniva definita negli ambienti parlamentari.

Jole non ce l’ha fatta. Ha perso una lunga e orgogliosa battaglia contro il tumore, un dolore grande che ha affrontato con coraggio, trasformandolo in energia positiva. Alla chiesa di San Nicola c’erano familiari, amici, semplici cittadini, politici regionali e nazionali, tra cui il premier Conte e il ministro dell’Interno Lamorgese. A ulteriore testimonianza, se ce ne fosse bisogno, dell’affetto che ha lasciato dentro tutti.

Jole non ce l’ha fatta. Ha perso una lunga e orgogliosa battaglia contro il tumore, un dolore grande che ha affrontato con coraggio, trasformandolo in energia positiva. Alla chiesa di San Nicola c’erano familiari, amici, semplici cittadini, politici regionali e nazionali, tra cui il premier Conte e il ministro dell’Interno Lamorgese. A ulteriore testimonianza, se ce ne fosse bisogno, dell’affetto che ha lasciato dentro tutti.

Un film tristemente interrotto a metà. Jole si era caricata addosso, con l’audacia che l’ha sempre contraddistinta, un pesante fardello che ha ceduto solo di fronte a terribile male. Aveva scelto di governare la regione più difficile d’Italia, dividendo le forze tra il suo destino e la Calabria. Perché l’amore per la sua terra varcava qualsiasi confine.

In ottemperanza alle regole anti-Covid, l’accesso in chiesa è stato consentito solo ai più intimi. Circa cento persone. Per tutti gli altri, la possibilità di assistere dall’esterno e salutare il feretro con un caloroso applauso. Commovente il saluto finale ai familiari di Jole Santelli da parte del premier Conte, che non ha inteso rilasciare dichiarazioni alla stampa dirigendosi immediatamente nella macchina che lo ha poi portato viala. La presidente Casellati ha invece commentato: “Un grande dolore per una grande donna. Al telefono, quando le ho chiesto se aveva paura del Covid – ha aggiunto commossa – lei mi ha detto di no, perchè era abituata a combattere tutti i giorni con la sua malattia”.

Dopo il rito funebre, il feretro ha raggiunto la sede della Cittadella regionale, a Germaneto di Catanzaro. Sabato 17 ottobre la camera ardente, in piazzale San Francesco, fino alle 15. Poi la benedizione della salma da parte dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, presidente dei vescovi calabresi, quindi la cremazione (per volontà della Santelli) e l’urna che riposerà nella cappella di famiglia a Malito, nel Cosentino.

“Ci lascia una grande voglia di lottare”

“Ci lascia una donna intelligente, preparata e determinata, che ha amato la propria comunità e la sua terra, la Calabria”. È il ricordo dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, nel corso dell’omelia. “Jole – ha aggiunto l’arcivescovo ci lascia anche tanta dignità, delicatezza, riservatezza, qualità necessarie nell’epoca dominata dai social. Testimone del dialogo e della pace, ha abbracciato e sostenuto ssmpre le persone in difficoltà. Ci rimane anche la sua grande voglia di lottare, come ha dimostrato negli anni in cui ha tenuto testa alla malattia”.

A conclusione dei funerali, monsignor Nolè ha ringraziato il premier e le altre autorità: “La vostra presenza, per il saluto doveroso a Jole Santelli, per noi rappresenta anche un segnale di speranza, di incoraggiamento. Questa è una terra difficile – ha aggiunto – ma anche ricca di tante potenzialità. Spetta a noi, anche con il vostro aiuto, valorizzare, voltando seriamente pagina. Basta con le raccomandazioni, sì al merito,. Basta con la malavita, sì alla cultura e alla bellezza”.

La presidente Santelli si congeda dalla sua Cosenza, dove verrà ricordata per sempre come la guerriera “Jole”.

L’ultimo saluto a Jole “smuove” la politica nazionale: in chiesa anche il premier Conte (VIDEO)

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