Cicas: confronto politico e sindacale, fatta scivolare la parola ad altri

Presso la Provincia di Catanzaro, i Presidenti delle Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo, hanno voluto incontrare il mondo Politico e Sindacale, per assumere una iniziativa che produca la possibilità di sospendere definitivamente l’annunciato accorpamento delle Camere di Commercio. Presenti diversi Parlamentari dell’Area di Governo tra cui l’on. Elisabetta Barbuto , alcuni Consiglieri Regionali, alcune sigle Sindacali Provinciali e anche la Cicas, con la presenza del Vice Presidente Nazionale.

Appena concluse le introduzioni dei vari Relatori, significativa a nostro parere quella del Presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo, a cui va il plauso per l’ospitalità e anche e soprattutto nell’aver sinteticamente centrato il vero problema di questo ulteriore scippo perpetuato da una legge approvata dal Governo Renzi ai danni dei territori, e l’intervento del Presidente della Camera di Commercio di Vibo, il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Rossi che ha aperto il dibattito chiedendo chi volesse intervenire , la prima mano elevata è stata del dr. Giuseppe Mazzullo Vice Presidente Vicario della Confederazione CICAS (Confederazione Imprenditori Commercianti Servizi e Turismo), ma la parola è stata concessa al resp. Cgil della provincia di Catanzaro, a seguire la parola è stata concessa al rappresentante locale della Confesercenti, e poi anche al Deputato D’Ippolito, e a seguire ai Consiglieri Regionali Tallini e Esposito, dopo l’intervento di Tallini di cui vi è l’obbligo di precisare che Provincie e Camere di Commercio sono 2 cose distinte e separate, la CICAS – in tutta la sua rappresentanza ben nutrita (DOTT. Giuseppe MAZZULLO, Marisa COSTA e il Cav. Giorgio VENTURA) hanno abbandonato l’aula, sgomenti ed attoniti del perpetuarsi di logiche incoerenti e assolutamente da redarguire pubblicamente.

Appena concluse le introduzioni dei vari Relatori, significativa a nostro parere quella del Presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo, a cui va il plauso per l’ospitalità e anche e soprattutto nell’aver sinteticamente centrato il vero problema di questo ulteriore scippo perpetuato da una legge approvata dal Governo Renzi ai danni dei territori, e l’intervento del Presidente della Camera di Commercio di Vibo, il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Rossi che ha aperto il dibattito chiedendo chi volesse intervenire , la prima mano elevata è stata del dr. Giuseppe Mazzullo Vice Presidente Vicario della Confederazione CICAS (Confederazione Imprenditori Commercianti Servizi e Turismo), ma la parola è stata concessa al resp. Cgil della provincia di Catanzaro, a seguire la parola è stata concessa al rappresentante locale della Confesercenti, e poi anche al Deputato D’Ippolito, e a seguire ai Consiglieri Regionali Tallini e Esposito, dopo l’intervento di Tallini di cui vi è l’obbligo di precisare che Provincie e Camere di Commercio sono 2 cose distinte e separate, la CICAS – in tutta la sua rappresentanza ben nutrita (DOTT. Giuseppe MAZZULLO, Marisa COSTA e il Cav. Giorgio VENTURA) hanno abbandonato l’aula, sgomenti ed attoniti del perpetuarsi di logiche incoerenti e assolutamente da redarguire pubblicamente.

Ancora una volta la presunzione limita l’occasione che pure generosamente era stata offerta di una partecipazione al livello più alto delle Confederazioni Sindacali presenti in Aula. Quale è l’occasione persa? Ebbene i signori Presidenti delle Camere di Commercio, devono capire e capirlo bene, che sono eletti tali in rappresentanza delle categorie e di fatto la costituzione dei C.D.A. delle CAMERE DI COMMERCIO è composto dalle indicazioni proposte dalle singole Categorie . Purtroppo nel caso tutto locale, l’assunzione del ruolo fa percepire agli eletti una sorta di fantasiosa condizione che li pone a considerarsi auto-legittimati ad essere un secondo livello della politica e non già una rappresentazione momentanea delle categorie. Questo metodo è alla base della distanza che le stesse Camere insinuano nei territori, ed invece di rappresentare le istanze delle categorie produttive , im personificano solo il proprio futuro personale.

E dunque le CONFEDERAZIONI NAZIONALI CHE SIEDONO NEI TAVOLI DI CONCERTAZIONE CON IL MISE E CON IL MINISTERO DEL LAVORO, sono quelle che possono affrontare il tema a difesa non già di qualche Presidente di Camera di Commercio, ma, solo ed esclusivamente a difesa dell’Ente che deve occuparsi nei singoli territori della promozione delle imprese, questo fatto sembra non essere stato compreso stante la boria insignificante di chi parla ai Consiglieri Regionali e non già alle massime rappresentanze Confederali presenti. La Cicas nel mentre applaude ad Abramo, chiarisce anche all’on. Tallini che i presidi autonomi delle Camere di Commercio non solo sono da mantenere ma anche da incrementare, questi Enti aldilà della degenerazione politica partitica che a volte manifestano rimangono presidi territoriali ad esclusivo interesse delle imprese e non già a visoni apodittiche e strumentali di quanti vorrebbero invece trovare squisite affermazioni personali. Sul tema del Regionalismo vi è inoltre da dire e la Cicas – ormai lo dice da anni- , che proprio quello è fallito, le Regioni idrovore senza controllo andrebbero immediatamente abolite e accorpate, nel mentre andrebbero potenziate al massimo le Provincie, vere interfaccia dei territori.

Tutto ciò è stato impedito di dire non già per non aver concesso la parola, ma per avere con la disinvoltura deprecabile degli incauti, fatto scivolare la parola ad altri. Ci domandiamo quindi la CICAS , che pure avrebbe potuto organizzare un tavolo Nazionale con Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio , Confindustria , Acai , Fabi , Coldiretti , Uci , Confagricoltura e tutti gli altri per stimolare una pronta e ferma adesione alla salvaguardia delle Camere di Commercio, cosa dovrebbe fare? se questi Presidenti di camera di Commercio, non hanno saputo centrare il problema e la risoluzione dello stesso, indirizzando il loro sforzo ad una autoreferenzialità del tutto inutile se non addirittura insufficiente.

Ebbene non è valso nemmeno ascoltare la proposta del locale Confesercenti che ha dichiarato la necessità di coinvolgere i livelli apicali delle Confederazioni, nemmeno questo ha suggerito a chi concedeva la parola di comprendere la qualità della presenza, infatti la parola andava concessa alle Confederazioni in Primis, e laddove presenti livelli apicali, a questi e poi ai Parlamentari, soprattutto di Governo che rappresentavano gli interlocutori naturali in tema di proposte emendative , che ricordiamo a tutti, quella legge voluta dal Governo Renzi, non ebbe alcun contrasto di CGIL e di Confesercenti, lo ricordiamo a noi stessi della Cicas che al loro contrario dichiarammo ubi et orbi della malsana, perniciosa imposizione dello stato su Enti Autonomi che si caratterizzano sui territori con proprio finanze . Chissà forse una più attenta comprensione dei livelli presenti avrebbe raccolto un più efficiente risultato, forse la prossima volta sarebbe il caso di invitare a condurre un moderatore sipiente.

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