Cimitero di auto in un’area di 15mila metri quadrati nel Catanzarese, sequestrati quasi 450 veicoli

Dalle indagini effettuate, i depositi di rifiuti sono risultati asserviti ad una nota concessionaria della zona

Nell’ambito dell’attività di servizio volta alla tutela dell’ambiente, militari della Guardia Costiera di Soverato, congiuntamente al personale del servizio tematico suolo e rifiuti del Dipartimento di Catanzaro e del Centro Regionale Coordinamento Controlli dell’Arpacal, hanno sottoposto a sequestro penale 447 autovetture depositate su un’area di 15.000 metri quadrati. I veicoli in questione, che per lo stato in cui si trovano sono classificati quali rifiuti pericolosi poiché contengono liquidi o altre componenti nocive, (es. combustibile, batteria, olio motore, liquidi refrigeranti, filtri, ecc.) erano raccolti in tre depositi non autorizzati costituiti da tre distinti appezzamenti di terreno agricolo senza nessun accorgimento tecnico che potesse evitare o limitare l’inquinamento del suolo e del sottosuolo. 

Le aree in questione, per una superficie totale di quasi 15.000 metri quadrati, insieme ad altri otto metri cubi di rifiuti di varia natura, rinvenuti negli stessi siti nel corso della stessa operazione, sono state parimenti sequestrate. Dalle indagini effettuate i depositi di rifiuti sono risultati asserviti ad una nota concessionaria della zona pertanto, il rappresentate legale della stessa, è stato segnalato alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro per le ipotesi di reato di cui agli artt. 256 commi  1, 2 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006 per aver operato la raccolta ed il deposito non autorizzato ed in maniera incontrollata di rifiuti speciali di natura pericolosa e non oltre che per il reato di cui all’art. 137 comma 1 dello stesso decreto legislativo per aver effettuato lo scarico di reflui industriali derivanti dalle acque di dilavamento del terreno in assenza di autorizzazione. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.

Le aree in questione, per una superficie totale di quasi 15.000 metri quadrati, insieme ad altri otto metri cubi di rifiuti di varia natura, rinvenuti negli stessi siti nel corso della stessa operazione, sono state parimenti sequestrate. Dalle indagini effettuate i depositi di rifiuti sono risultati asserviti ad una nota concessionaria della zona pertanto, il rappresentate legale della stessa, è stato segnalato alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro per le ipotesi di reato di cui agli artt. 256 commi  1, 2 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006 per aver operato la raccolta ed il deposito non autorizzato ed in maniera incontrollata di rifiuti speciali di natura pericolosa e non oltre che per il reato di cui all’art. 137 comma 1 dello stesso decreto legislativo per aver effettuato lo scarico di reflui industriali derivanti dalle acque di dilavamento del terreno in assenza di autorizzazione. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.

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