Per il decimo anno consecutivo, Medici per i diritti umani ha operato nella Piana di Gioia Tauro nell’ambito del progetto “Campagne aperte: laboratorio di pratiche territoriali per promuovere dignità di vita e di lavoro” che si pone l’obiettivo di rafforzare i processi di affrancamento dallo sfruttamento e dall’isolamento sociale dei lavoratori agricoli stranieri. Gli insediamenti che hanno ospitato il maggior numero di braccianti, è scritto in una nota – riportata dall’agenzia di stampa Ansa – sono stati, come negli anni passati, la Tendopoli di San Ferdinando, il campo container di Testa dell’Acqua a Rosarno e il casolare di contrada Russo a Taurianova.
Condizioni estremamente critiche
Condizioni estremamente critiche
In tutti, Medu “ha riscontrato condizioni estremamente critiche, caratterizzate da strutture fatiscenti o baracche costruite con materiali di risulta, isolamento rispetto ai centri abitati, servizi igienici assenti, non funzionanti o insufficienti, mancanza o carenza di energia elettrica e di acqua, sovraffollamento, mancanza di un sistema di smaltimento dei rifiuti, pericoli derivanti da possibili cortocircuiti e dai fuochi improvvisati, accesi dai braccianti per riscaldarsi durante i mesi invernali”. Durante i primi due mesi di attività (aprile-maggio 2023) il team della clinica mobile – composto da una coordinatrice, un medico, un operatore socio-legale, un mediatore culturale e un logista – ha operato fornendo prima assistenza medica e orientamento socio-legale e sanitario. “Rispetto agli anni passati – è scritto nella nota – si è riscontrata una drastica diminuzione del numero di presenze, in parte attribuibile alle tempistiche dell’intervento, che ha avuto inizio solo al termine della stagione agrumicola, in parte ad altri fattori quali i lunghi tempi di attesa per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno e fattori climatici avversi che hanno determinato un netto calo della produzione agrumicola e una riduzione del raccolto. Alla fine della stagione agrumicola 2023 non più di 500 lavoratori erano presenti nella Piana”.
Medici e avvocati hanno assistito circa 100 persone
In due mesi, il team ha assistito in totale 94 persone tra visite mediche e assistenza legale, effettuando 80 visite mediche e 63 colloqui legali. Il 92% delle persone assistite – tutti giovani uomini provenienti dall’Africa sub-sahariana occidentale – “era regolarmente soggiornante a fronte dell’8% di irregolari. Solo il 15% aveva un permesso di soggiorno per lavoro subordinato o stagionale, gran parte dei lavoratori disponeva invece di un permesso di soggiorno per richiesta asilo (39%), protezione sussidiaria (22%), protezione speciale (22%). L’1% era titolare dello status di rifugiato e un ulteriore 1% di un permesso di soggiorno per attesa occupazione”. Le condizioni di lavoro, “in leggero miglioramento dal punto di vista della retribuzione giornaliera (tra i 45 e i 50 euro per 8 ore di lavoro in media)”, per Medu “rimangono comunque caratterizzate nella maggior parte dei casi da irregolarità contrattuali e contributive, con il lavoro grigio che rappresenta la norma e il lavoro nero ampiamente diffuso”.