Cliniche dei Morrone vendute a iGreco, lavoratori protestano davanti l’Asp di Cosenza

Le due cliniche sono accreditate con il Sistema Sanitario Regionale calabrese che paga per servizi che al momento non vengono garantiti alla cittadinanza
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Sono 50 i licenziamenti in vista nelle cliniche San Bartolo e Misasi. Di proprietà della famiglia Morrone le due case di cura sono state acquisite in primavera dal gruppo iGreco. La nuova società per ripianare i conti del gruppo San Bartolo Misasi ha inteso ridurre il personale. Ad oggi da 161 dipendenti si è passati a circa 110, mentre sono già stati annunciati 51 esuberi. Si tratta di lavoratori, perlopiù ultracinquantenni, molti dei quali prossimi al pensionamento. Trenta di loro sono in ferie forzate fino al 31 dicembre e a partire dal nuovo anno potrebbero diventare disoccupati. Il tavolo di contrattazione attivato con l’ausilio di Confindustria si è chiuso con un nulla di fatto. L’accordo tra sindacati e gruppo iGreco non è stato raggiunto. Anzi. La società ha ribadito la propria volontà di procedere al licenziamento collettivo.

La protesta dei lavoratori davanti l’Asp di Cosenza

La protesta dei lavoratori davanti l’Asp di Cosenza

Per questo motivo i lavoratori questa mattina hanno protestato davanti la sede centrale dell’Asp di Cosenza. Le due cliniche infatti sono accreditate con il Sistema Sanitario Regionale calabrese che paga per servizi che al momento non vengono garantiti alla cittadinanza in quanto i lavoratori deputati a determinate mansioni, come ad esempio il centralino e la portineria, sono stati allontanati (prima con la cassaintegrazione, poi con le ferie forzate) e rischiano ora il licenziamento. Una delegazione di manifestanti in protesta è stata ricevuta dal commissario Vincenzo La Regina che ha assicurato loro che provvederà a fare tutti gli accertamenti del caso sulla regolarità della procedura di accreditamento delle due cliniche, sui servizi effettivamente resi alla collettività e sulle conseguenze che i licenziamenti comporterebbero per il funzionamento delle due strutture sanitarie. Nei prossimi giorni i lavoratori hanno annunciato che si recheranno alla Cittadella regionale di Catanzaro per chiedere l’intervento del governatore Roberto Occhiuto. (mti)

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