Codacons diffida Comune Catanzaro e Sieco: diminuire la Tari

Il Codacons, attraverso una diffida indirizzata alla Sieco ed al Comune, chiede la riduzione immediata della Tari per gli utenti e sgravi per chi ha già pagato la tariffa sui rifiuti.

“Dalle segnalazioni ricevute sono evidenti e concreti i rischi sanitari legati all’emergenza rifiuti a Catanzaro” – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons.

“Dalle segnalazioni ricevute sono evidenti e concreti i rischi sanitari legati all’emergenza rifiuti a Catanzaro” – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons.

Una situazione che appare davvero insostenibile, con alcune zone della città in cui giacciono abbandonati cumuli di rifiuti mentre in diversi quartieri i contenitori non vengono svuotati con regolarità, trasformandosi in “ristoranti” per i topi, che oramai entrano anche all’interno di portoni e abitazioni.
L’art. 1, comma 656, della Legge nr. 147/2013 prevede che la “TARI è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.
Le circostanze previste dalla predetta norma sono, purtroppo, quelle che si stanno verificando oramai da tempo nel capoluogo di regione, e per tale motivo abbiamo diffidato Sieco e Comune affinché sia “disposto l’immediato annullamento/sgravio in autotutela degli importi richiesti ai cittadini a titolo di TARI per l’anno 2018/19, applicando la tariffa solo nella misura del 20%, così come prevede la normativa vigente”.
“Laddove Sieco e Comune di Catanzaro non dovessero accogliere la nostra richiesta – prosegue la nota del Codacons – siamo pronti ad agire giudizialmente per ottenere l’accertamento dell’illegittimità di quanto preteso dai cittadini per un servizio che costringe i Catanzaresi a vivere tra i rifiuti che ricoprono strade e marciapiedi in centro come in periferia.

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