Una lite e poi colpi di pistola. E’ accaduto a Vena di Ionadi, nel Vibonese, nelle vicinanze di un bar, dove un 32enne A. M., di Vibo Marina, è stato ferito gravemente al culmine di un litigio da colpi di pistola che lo hanno colpito al fianco ed in altre parti.
Sul posto la squadra mobile di Vibo Valentia, che ha avviato le indagini, ed il 118, che ha trasferito d’urgenza il 32enne in ospedale a Vibo Valentia. L’uomo è stato sottoposto ad intervento chirurgico.
Sul posto la squadra mobile di Vibo Valentia, che ha avviato le indagini, ed il 118, che ha trasferito d’urgenza il 32enne in ospedale a Vibo Valentia. L’uomo è stato sottoposto ad intervento chirurgico.
la Polizia di Stato di Vibo Valentia, e in particolare gli uomini della Squadra Mobile, nella decorsa notte, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino vibonese residente a Ionadi, identificato in P.M. classe ‘87, poiché gravemente indiziato del tentato omicidio a colpi di arma da fuoco, commesso nel pomeriggio, ai danni del cognato A.M. classe ’87, che è attualmente ricoverato, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, presso l’Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Per favoreggiamento personale sono stati invece denunciati a piede libero tre parenti dello sparatore, adoperatisi per garantire il suo stato di irreperibilità. Le indagini svolte nell’immediatezza hanno permesso alla Squadra Mobile di ricostruire la dinamica dei fatti, accertando che nel primo pomeriggio la vittima, nell’ambito di radicati dissidi familiari, aveva avuto una lite, all’interno del palazzo di residenza, con il cognato, il quale, al culmine della discussione, aveva esploso nei suoi confronti un colpo di arma da fuoco, attingendolo al fianco sinistro, per poi rendersi irreperibile. Il prosieguo delle indagini ha consentito di rintracciare il responsabile del tentato omicidio presso la mansarda di proprietà di uno zio, sita a Vibo Valentia in zona Affaccio, raggiunta da P.M. grazie alla collaborazione di due cugini, poi denunciati insieme allo zio per favoreggiamento. All’esito delle formalità di rito P.M. è stato associato presso la locale Casa Circondariale.