“In base a quello che abbiamo ascoltato, sia nella giornata di ieri che nella giornata di oggi, sono emerse rappresentazioni di realtà imbarazzanti per lo Stato, per cui o lo Stato decide di investire concretamente e seriamente su questi territori perchè c’è un’emergenza oppure qua possiamo fare tanti convegni senza che nulla cambi”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, parlando con i giornalisti nella Prefettura di Catanzaro al termine delle due giornate di audizioni dell’organismo bicamerale sul tema della lotta alla ‘ndrangheta. “C’è necessità di capire – ha proseguito Morra – che si deve investire tanto perché tutti i parametri che socialmente, culturalmente, economicamente rendono questi territori difficili perché segnati da arretratezza e chiusura, vanno modificati. Non possiamo permettere che a esempio nella spesa pubblica ci siano possibilità di infiltrazioni, come è emerso dagli scioglimenti di aziende sanitarie territoriali: finora nella storia della pubblica amministrazione in Italia, si sono verificati sei scioglimenti di aziende sanitarie, di cui ben cinque in Calabria. Questo la dovrebbe dire tutta. Se poi – ha spiegato il presidente della Commissione parlamentare antimafia – ancora oggi c’è il commissariamento della sanità calabrese e sono ancora in vigore due commissariamenti, qualche correlazione ci sarà”.
Riflettori puntati su Vibo: “Previsto sopralluogo”
Riflettori puntati su Vibo: “Previsto sopralluogo”
“Oggi è stata la giornata dedicata in particolar modo alla provincia di Vibo Valentia, oggetto dell’operazione ‘Rinascita Scott’, operazione gigantesca per qualità e quantità che ha fatto capire a tutt’Italia che la ‘ndrangheta non può essere associata solo alla provincia di Reggio Calabria, come stoltamente si riteneva, ma nel Vibonese è cresciuta in modo esponenziale”. E’ quanto sottolineato dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, facendo il punto della situazione al termine della due giorni vissute della Commissione parlamentare antimafia a Catanzaro. “Fermo restando che ce lo consentano le regole anti Covid – ha aggiunto Mortra – è nostra intenzione, in tempi ragionevolmente rapidi, fare un sopralluogo a Vibo, senza convocare nel capoluogo di regione i vertici di pubbliche amministrazioni vibonesi, perchè è necessario mandare un segnale ai territori testimoniando, con la presenza fisica dello Stato su quei territori e su quelle zolle di terra magari insanguinate da fatti di sangue compiuti dai Mancuso e non solo, che lo Stato non arretra ma piuttosto conquista territorio. Spero – ha sostenuto il presidente della Commissione parlamentare antimafia – che per novembre si possa tornare a Vibo, ma non solo a Vibo perchè anche Crotone, Cosenza, Reggio Calabria meritano attenzione, poi c’è anche la Sicilia, la Valle d’Aosta, c’è il Veneto, perchè in questo paese a furia di sottovalutare l’emergenza criminale di stampo mafioso, le mafie si sono insediate e radicate dappertutto. Ieri – ha quindi concluso Morra – con il procuratore Gratteri abbiamo ripercorso la presenza di locali di ‘ndrangheta non soltanto in Italia ma in tutto il mondo ed è notorio che la ‘ndrangheta sia l’organizzazione mafiosa più diffusa capillarmente nel mondo. I locali di ‘ndrangheta ci sono in Valle d’Aosta, in Piemonte, in Emilia, in Trentino, in Liguria, in Umbria, nel Lazio per cui non avendola combattuta a sufficienza la ‘ndrangheta si è diffusa e ormai si trova dappertutto”.