Comparto sanitario, interviene il Nursing up: “Infermieri depressi e demotivati fuggono dalla professione”

"Centinaia di infermieri, negli ultimi mesi, nel nostro Paese - riporta il sindacato degli operatori sanitari italiani -, hanno deciso di abbandonare la professione con dimissioni irrevocabili" un trend che non accenna a fermarsi
San Pietro a Maida

In una nota, il Nursing up, sindacato degli infermieri italiani denuncia lo stato di abbandono e di sofferenza in cui versano i professionisti del comparto sanitario: “Sono stressati, depressi, soprattutto avviliti dalla palese mancanza di prospettive, soprattutto si sentono vittime sacrificali, loro malgrado, di un sistema sanitario di cui hanno dimostrato, con i fatti, di essere la colonna portante. Gli infermieri italiani e gli altri professionisti del comparto pagano a caro prezzo la desolante realtà della sanità italiana di cui fanno parte, una sanità che non è più, da tempo, costruita a misura degli operatori sanitari”.

Operatori sanitari in perenne “debito di ossigeno”

Operatori sanitari in perenne “debito di ossigeno”

“Gli operatori sanitari – prosegue la nota di Nursing up – sono in perenne debito di ossigeno, per orari di lavoro che vanno ben oltre il lecito, per carichi di lavoro impossibili da gestire. Il tutto è aggravato da una sempre più preoccupante mancanza di riconoscimento di quanto con, competenza professionale, fanno ogni giorno sul campo. Si pensi solo alla sproporzione tra personale sanitario presente in servizio e pazienti da assistere: uno squilibrio a causa del quale è quasi impossibile instaurare un rapporto empatico con i malati, senza dimenticare che “il filo spinato” della burocrazia rende tutto ancora più difficile”. 

“Depressione e demotivazione minacciano il lavoro degli infermieri”

“Gli infermieri molto spesso sono depressi, demotivati e colpiti appunto dalla sindrome di burnout. Chi tra di loro subisce una violenza fisica tende a non denunciarla, mentre chi ne subisce una verbale tende a non rispondere all’aggressore”, questo è quanto riferisce la psicologa Rosalba Taddeini, referente dell’Oms per l’indagine ‘Workplace violence in the heath sector – Survey Questionnaire dell’Onu‘, proprio in occasione del ‘Primo Symposium Nursing Up‘.

Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, ribadisce: “Un’evidenza già denunciata dal Nursing Up nel 2019: professionisti più che mai “sull’orlo di una crisi di nervi”, questa l’indagine che viene condotta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, su un campione rappresentativo di oltre duemila professionisti sanitari e presentata a Milano al 28° Congresso Nazionale della Federazione.

“I nostri professionisti sono sottoposti a turni massacranti e disorganizzazione nei reparti”

Prosegue De palma: “Gli infermieri e gli altri professionisti del comparto, le eccellenze di cui l’Italia dispone, e che altri Paesi europei, che corrono veloce verso la crescita della propria sanità, fanno giustamente a gara per “accaparrarsi”, aspirano, legittimamente, ad una valorizzazione economico-contrattuale senza la quale, non si potrà gestire, in modo consono, il crescente fabbisogno della popolazione in termini di tutela della salute. Una situazione che è esplosa, dal momento che gli operatori sanitari pagano più che mai a caro prezzo, fisicamente e psicologicamente, i turni massacranti, la disorganizzazione, la carenza di personale” .

“Aggressioni e abusi sessuali portano a cocente insoddisfazione”

A tutto questo, sottolinea la nota si aggiungono le aggressioni subite, le minacce, gli abusi sessuali dal personale sanitario, “in uno scenario inimmaginabile per un luogo di cura della salute, minano nel profondo la serenità di uomini e donne, prima ancora che di professionisti. Tutto questo equivale, come detto, a cocente insoddisfazione, desiderio legittimo di fuggire verso scenari più gratificanti, ma soprattutto nel “pensiero fisso”, che rischia di sfociare in concreta realtà, di dimissioni volontarie da un pianeta, quello della sanità italiana, che come detto non è più a misura di infermieri”. 

“Molti infermieri abbandonano la professione”

“Centinaia di infermieri, negli ultimi mesi, nel nostro Paese – conclude De palma -, hanno deciso di abbandonare la professione con dimissioni irrevocabili. I numeri parlano chiaro e sono confortati da numerosi  studi, che confermano addirittura come a livello europeo il trend negativo è destinato pericolosamente a peggiorare. Il 34,4% dei professionisti prevede addirittura di lasciare il posto di lavoro dopo  un solo anno dall’assunzione e il 43,8%, nella migliore delle ipotesi, invia una richiesta di trasferimento, chiedendo di lavorare in reparti dove lo stress traumatico possa avere un impatto meno invasivo sulla propria vita personale”.

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