di Mimmo Famularo – Da Roma arrivano segnali di grande attenzione per le Comunali in programma verosimilmente tra fine maggio e inizio giugno a Catanzaro. In casa del Partito democratico si sogna il tris di successi. Dopo Reggio Calabria e Cosenza gli occhi sono tutti puntati sul capoluogo di Regione ma se a destra pare regnare il caos, nel perimetro del centrosinistra le cose non sembrano andare meglio. Fin qui tutti i tentativi di arrivare a una candidatura unica e condivisa sono falliti. Le interlocuzioni romane, rigorosamente separate, dell’avvocato Aldo Casalinuovo e di Nicola Fiorita con i vertici del Nazareno si sono concluse con una scontata fumata nera. Al di là delle frasi di circostanza e delle retoriche posizioni ufficiali, nessuno ha fatto un passo indietro e il quadro rimane piuttosto frastagliato con l’ulteriore rebus rappresentato dal professore Donato, tesserato con il Partito democratico e sempre più corteggiato da liste, movimenti e associazioni dell’universo “centrista”.
Il vertice del Pd alla ricerca di una “linea vincente”
Il vertice del Pd alla ricerca di una “linea vincente”
Il nodo è sempre più ingarbugliato e il segretario regionale del Pd Nicola Irto non ha alcuna intenzione di fare brutte figure. Per questo motivo ha convocato i vertici del partito per domani alle ore 14 a Lamezia Terme. Saranno presenti i consiglieri regionali Ernesto Alecci e Raffaele Mammoliti oltre al presidente dell’Assemblea Giuseppina Iemma, al segretario provinciale Domenico Giampà e a quello di Catanzaro Fabio Celia. Obiettivo? Trovare una linea comune e vincente. Improbabili le opzioni su una “candidatura unica” o di “superamento” mentre con il passare delle ore salgono le quotazioni delle primarie per la scelta dell’aspirante sindaco non del Partito democratico ma di tutta l’area del centrosinistra. Ipotesi alla quale non direbbe di no Nicola Fiorita, consapevole dell’appoggio del Movimento Cinquestelle, dell’area De Magistris e di una parte del Pd. Uno strumento democratico con il quale potrebbe mettersi in gioco – con le opportune garanzie – anche lo stesso Aldo Casalinuovo.
Le primarie di coalizione e l’incognita Donato
L’ostacolo principale è rappresentato però da Valerio Donato sul quale sarebbe in atto un vero e proprio pressing da parte di esponenti di primo piano del Partito democratico per convincerlo ad accettare questa sfida. Il professore sembra avere altre idee, altri programmi e altri obiettivi per il suo futuro politico. Resta fermamente in campo, non vuole investiture di natura partitica e continua a girare in lungo e in largo la città senza alcun colore. Il suo appeal cresce di ora in ora più che a sinistra nell’area centrista e, addirittura, a destra. L’Udc ha già fatto pubblicamente il suo nome addirittura in un’interpartitica del centrodestra; associazioni e movimenti civici gli strizzano l’occhio in nome di un “civismo” non solo di facciata che potrebbe creare più di un grattacapo ai partiti tradizionali, primo fra tutti il Pd che nella corsa a Palazzo De Nobili rischia concretamente di trovarsi come avversario principale… un proprio tesserato.