di Mimmo Famularo – A fari spenti avanza quello che tanto somiglia a un asse anti-Gratteri a Catanzaro. Mimmo Tallini lavorerebbe all’unità della coalizione con un piano preciso in vista delle prossime elezioni comunali che richiamerebbe alla mente la vecchia alleanza frantumata dal “ciclone” Comito-Fedele alle Regionali dello scorso mese di ottobre. Assolto in primo grado con formula piena dalle accuse mosse dalla Direzione distrettuale di Catanzaro nel processo “Farmabusiness”, Tallini sembra aver guadagnato il posto di capo-tavola nelle complicate trattative per la designazione del candidato a sindaco. Il week end è trascorso senza novità sostanziali, ma a fari spenti l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria starebbe studiando un ticket: uno dei suoi legali di fiducia, l’avvocato Valerio Zimatore, nel ruolo principale di aspirante primo cittadino e l’attuale presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonello Talerico, nei panni di vice sindaco con delega alla Cultura. Per dare sostanza elettorale al progetto, lo stesso Tallini pare disposto a metterci la faccia scendendo direttamente in campo vestendosi da capolista di Forza Italia con l’ambizione di fare incetta di voti e strappare la poltrona di Marco Polimeni, ovvero quella di presidente del Consiglio comunale.
Il “veto” di Mangialavori e il “piano B” di Talerico
Il “veto” di Mangialavori e il “piano B” di Talerico
Un’idea che, tuttavia, non sembra scaldare una buona parte degli alleati e qualcuno si sarebbe già ufficiosamente sfilato avvicinandosi al progetto civico del professore Valerio Donato che continua a guadagnare consensi a destra e a sinistra degli schieramenti. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, avrebbe invece lasciato campo libero a Mimmo Tallini dopo aver caldamente consigliato la candidatura del giovane Polimeni che il senatore vibonese considera la carta vincente del centrodestra su Catanzaro. Resiste il “veto” su Antonello Talerico che, in cuor suo, fa il tifo per il precipitare degli eventi, sogna di strappare un’investitura ufficiale del centrodestra in “zona Cesarini” ma, allo stesso tempo, non disdegnerebbe la proposta di Tallini, valida via di fuga per evitare di rimanere stritolato dal corso degli eventi. Un piano B che pare non dispiacere all’ex consigliere regionale Claudio Parente, recentemente rinviato a giudizio dalla Procura guidata da Nicola Gratteri nell’ambito dell’inchiesta denominata “Corvo” (LEGGI QUI) e attore non protagonista di una “trattativa” che lo coinvolgerebbe in maniera indiretta per via del doppio ricorso di Talerico per un seggio a palazzo Campanella al quale è interessata pure la figlia Alessia. Si dice che in caso di vittoria il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro rinuncerebbe al ruolo di consigliere regionale e, per estensione del concetto, i Parente avrebbero tutto l’interesse a sostenerlo nella sua battaglia politica per entrare nella stanza dei bottoni di Palazzo de Nobili.
L’anti-Gratteri Calenda a Catanzaro
A sostegno di Talerico è pronto a scendere in Calabria Carlo Calenda, fondatore e leader di Azione. Venerdì prossimo alle ore 15 alla Casa delle Culture della Provincia di Catanzaro terrà una conferenza stampa per illustrare, insieme al segretario provinciale Raffaele Serò, la sua strategia in vista delle Comunali. Recentemente proprio Carlo Calenda è salito alla ribalta per le sue posizioni contro Nicola Gratteri, aspramente criticato con un tweet che ha provocato diverse reazioni sui social (LEGGI QUI).