di Mimmo Famularo – Una ventina di liste in campo, circa 700 aspiranti consiglieri comunali e, al momento, cinque candidati a sindaco. Sono i numeri (provvisori) della corsa a Palazzo Dei Nobili che sta per partire ufficialmente. Tra dieci giorni ogni partito, ogni gruppo, ogni schieramento sarà chiamato a svelare tutte le carte scoprendo gli eventuali bluff e tuffandosi in una campagna elettorale che si preannuncia intensa e ricca di colpi di scena. Porterà alla fatidica data del 12 giugno quando Catanzaro andrà al voto per eleggere l’erede di Sergio Abramo e per rinnovare il Consiglio comunale. Il quadro è quasi definito. L’ultimo nodo da sciogliere riguarda Fratelli d’Italia, a metà strada tra l’ordine di correre da sola e il desiderio dei maggiorenti locali di sostenere Valerio Donato. Ma questa è un’altra storia.
L’ottovolante di Valerio Donato
L’ottovolante di Valerio Donato
Con o senza i meloniani, Valerio Donato era e resta il favorito. Il suo obiettivo è quello di vincere al primo turno evitando un pericoloso ballottaggio che in passato si è rivelato fatale per chi partiva in pole position. Al momento sono otto le liste sulle quali si lavora per affinare una coalizione che è un mix tra politica e civismo. Proprio nelle ultimissime ore il senatore Gaetano Quagliariello ha rotto gli indugi ufficializzando l’appoggio al prof dell’Umg con due liste a sostegno: “Italia al Centro” e “Catanzaro prima di tutto”. Sulla prima lavora il consigliere regionale Francesco De Nisi mentre la seconda è ispirata dal quasi ex consigliere comunale Andrea Amendola che non si ricandiderà. Dovrebbero confluire proprio in quest’ultima formazione i candidati del duo Mungo-Serrao, portabandiera dell’associazione “I Quartieri”. Quagliariello punta al 10% per trascinare Valerio Donato alla vittoria al primo turno (LEGGI QUI). C’è un altro senatore sul quale Donato può fare affidamento in questa campagna elettorale: Giuseppe Mangialavori, coordinatore regionale di Forza Italia. Il partito di Berlusconi ha già deciso da che parte stare e gli azzurri puntano sul presidente del Consiglio comunale uscente Marco Polimeni per il dopo-Tallini. Sull’ottovolante di Donato saliranno Salvini e la Lega che a Catanzaro sarà rappresentata dalla lista Prima l’Italia oltreché da Alleanza per Catanzaro, molto vicina all’attuale presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. Baldo Esposito e Mario Tassone lavorano allo stesso progetto sotto l’insegna del Nuovo Cdu mentre l’Udc di Giovanni Merante non sarà presente con una propria sigla e, a quanto pare, i propri candidati confluiranno in “Rinascita”, la lista dei “fedelissimi” di Donato. Sergio Costanzo sarà invece capolista di “Fare per Catanzaro” mentre l’avvocato Giuseppe Pitaro punta sul consigliere comunale uscente Corsi con “Volare alto per Catanzaro”. Fabio e Roberto Guerriero completeranno la coalizione non è chiaro se con una propria formazione per rappresentare l’ala sinistra della variopinta alleanza che punta a conquistare Palazzo Dei Nobili.
L’arcobaleno di Nicola Fiorita
Meno largo di quanto auspicavano Enrico Letta e Francesco Boccia sarà il “campo largo” di Nicola Fiorita che sarà a tutti gli effetti il candidato ufficiale del centrosinistra. I sondaggi dicono che dovrà tenere duro nel primo turno sperando nel voto disgiunto e in un eventuale ballottaggio per poi giocare un’altra partita dall’esito tutt’altro che scontato. A sostegno del professore universitario e leader di Cambiavento ci saranno stavolta il Partito democratico e quel che resta del Movimento Cinquestelle su Catanzaro. Fiorita ha annunciato una coalizione composta da cinque liste. A Pd ed M5S si aggiungeranno Cambiavento e Fiorita Sindaco, entrambe formate da esponenti provenienti dalla società civile. Civico-politica sarà invece la quinta lista in via di formazione: un mix tra Socialisti, Verdi e Dema, ovvero i seguaci di De Magistris che nel derby tra Fiorita e Di Lieto hanno scelto il primo.
L’asse Tallini-Parente con Talerico
Cinque saranno anche le liste annunciate da Antonello Talerico, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro che si candida a ricoprire il ruolo di terzo incomodo e anche di “guastafeste”. I maligni gli danno atto di essere riuscito a riunire tutti gli “scontenti” in un’alleanza contro Valerio Donato e, soprattutto, contro Giuseppe Mangialavori. Capofila di questo progetto Mimmo Tallini dimessosi da Forza Italia e passato a Noi con l’Italia, una delle cinque liste che affiancherà Talerico nella corsa a Palazzo Dei Nobili. Tra queste ci sarà ancora Officine del Sud, il movimento ispirato da Claudio Parente, altro big che sostiene l’avvocato catanzarese la cui lista ufficiale si chiamerà “Io scelgo Catanzaro – Talerico Sindaco”, quasi a stigmatizzare il presunto Vibocentrismo rappresentato da Mangialavori e anche da De Nisi. Quest’ultimo agita i sonni di Frank Santacroce e Sergio Abramo, massimi rappresentanti catanzaresi di Coraggio Italia. Il divorzio con Toti e Quagliariello si è materializzato anche nella città capoluogo di Regione per cui i fedelissimi dell’ex sindaco di Venezia Brugnaro andranno con Talerico che completerà la cinquina con la civica Catanzaro al Centro.
Di Lieto e gli altri
A completare il quadro (sempre in attesa delle ultime mosse di Fratelli d’Italia) sarà Francesco Di Lieto, espressione della sinistra radicale e, in particolare, di Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. L’attuale vice presidente nazionale del Codacons sarà sostenuto da due liste nell’ambito di un progetto alternativo al centrosinistra che appoggia Fiorita in questa competizione elettorale. Di Lieto ha già incassato l’endorsement del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra (LEGGI QUI) e dell’ex M5S Bianca Laura Granato. Sull’altro fronte, al di fuori dei classici schieramenti, c’è Catanzaro Oltre, la civica formata da appena 21 candidati al Consiglio comunale che invece affiancherà nella corsa a sindaco Nino Campo, ex coordinatore provinciale di Italexit, il movimento del senatore Gianluigi Paragone (LEGGI QUI).