“Mi rivolgo a chi in questa città pensa ancora di fare politica sventolando vecchi fantasmi del passato. E a chi, nonostante i valori di democrazia e libertà di cui si fa portavoce, nega il pluralismo costituzionale delle idee. Le dichiarazioni del candidato a sindaco della coalizione di cui faccio parte (Valerio Donato, ndr), apprese a mezzo stampa, mi suscitano al tempo stesso perplessità e ilarità. Innanzitutto perché arrivano intempestivamente, a liste approvate e chiuse. Il Prof si è accorto solo ieri che tra le sue liste si nascondeva colui che ha orgogliosamente ricoperto il ruolo di coordinatore regionale di Forza Nuova, un movimento politico legalmente riconosciuto che partecipa da venti anni alle elezioni amministrative, politiche ed europee”. È quanto scrive in una nota Jack Di Maio, componente di Prima l’Italia – una delle dieci a sostegno di Donato – invitato dal “professore” a rinunciare alla candidatura (LEGGI).
“Il mio presente”
“Il mio presente”
“Il mio presente – continua Di Maio – è “La casa dei Patrioti”, sempre vicino al popolo, sempre con obiettivi civici e di utilità sociale. Le nostre ultime battaglie ci hanno visti nella nostra città a fianco di persone di estrazione ideologica opposta alla nostra, ma che hanno compreso che le vere barriere al dialogo e alla coesione sociale sono i partiti di sistema, fomentatori professionali di odio e divisione. Con non poca difficoltà ho accettato di sostenere un candidato a sindaco proveniente dal Pd.
Il Pd – aggiunge il componente di “Prima l’Italia” -, il partito che ha reso l’Italia il laboratorio del globalismo mondiale, che ha svenduto i diritti alla logica delle multinazionali, che nel nome dei diritti civili ha buttato a mare i diritti sociali: lavoro, casa, salute, scuola. Il partito del metodo Bibbiano, la cui inchiesta, che ha portato a rinvii a giudizio e condanne, ha scoperchiato il bubbone degli affidi illeciti di minori, strappati alle famiglie sulla base di prove costruite a tavolino. Il partito che propaganda ogni istanza che proviene dall’ élite mondialista: l’abominio culturale della teoria gender, la neoreligione ambientalista, il Dio vaccino in nome del quale bullizzare chi non intende cedere all’incivile e anticostituzionale ricatto.
“Solo passi in avanti”
“Se ho accettato – si legge nella nota – è perché il mio riferimento, il presidente Filippo Mancuso, immune da visioni ideologiche che impediscono la corretta visione della realtà, ha sempre manifestato fiducia e stima nei miei confronti e ha valutato la mia persona degna di partecipare alla competizione elettorale, perché l’unica finalità è e deve essere il bene comune. Concludo ribadendo, se ancora non fosse chiaro, che non sarà di certo una candidatura a farmi rinnegare gli ideali di una vita spesa contro quel sistema che mi chiede adesso di fare un passo indietro e contro il quale invece – conclude Jack Di Maio – farò solo passi in avanti”.