“Non bastava la plateale abiura del Pd e lo strappo della tessera. Ecco ora l’inchino deferente davanti a Matteo Salvini. Il professore Donato è stato umiliato dal leader della Lega che lo ha costretto a firmare un comunicato in cui si dice ‘orgoglioso’ di averlo al fianco. Solo pochi giorni fa aveva detto che mai sarebbe salito sul palco assieme a Salvini, tentando di salvare quel poco che restava della sua storia di sinistra”. E’ quanto scrive in una nota il comitato elettorale che sostiene la candidatura a sindaco di Nicola Fiorita. “Il suo laboratorio civico – si legge – non esiste più, se mai è esistito. E non sarà certo il suo patetico riferimento ai ‘partiti che governano il Paese’ e che lo appoggiano a salvargli la faccia politica. Il governo del Paese, in questa particolare congiuntura, è ben altra cosa”.
“Catanzaro non sarà mai una città a trazione leghista”
“Catanzaro non sarà mai una città a trazione leghista”
Secondo Fiorita e i suoi sostenitori non è questo l’aspetto più grave di una vicenda che definiscono ‘grottesca’. “Matteo Salvini, mettendo cappello sulla candidatura del professore Donato, tenta di piantare – affermano – la bandiera di Alberto da Giussano sul palazzo comunale, probabilmente dimentico del fatto che la cosiddetta ‘Rivolta dei balconi’ in risposta alle sue politiche razziste e xenofobe è dilagata nel Paese partendo proprio dalla nostra città di Catanzaro. È vero: stiamo parlando di una città oggi debole, ma che di sicuro non ha perso la sua dignità e il suo orgoglio. Catanzaro non sarà una città a trazione leghista e la nostra gente punirà nelle urne chi ha aperto le porte del Municipio a chi ha sempre predicato la diseguaglianza sociale ed economica tra Nord e Sud”.
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