di Mimmo Famularo – Né con Fiorita, né con Donato e neppure con Talerico. La sinistra radicale si presenta e va da sola con a capo l’avvocato Francesco Di Lieto, vice presidente del Codacons. A sostenerlo due partiti e un movimento: Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Calabria Resistente e Solidale. “Questa è una candidatura che nasce dal basso con un percorso che abbiamo intrapreso insieme a un gruppi di amici già alle scorse regionali. Noi – dichiara Di Lieto – riteniamo che ci sia altro rispetto al governo Draghi e che questo governo sia minoranza nel Paese. Noi ci rivolgiamo alla Catanzaro che nessuno considera. Siamo stanchi delle finte contrapposizioni tra salotti buoni, logge massoniche e cosche criminali. Pensiamo che Catanzaro sia altro e riteniamo di avere il consenso della cittadinanza”. La data cerchiata in rosso è il 12 giugno che, tra l’altro, è anche il compleanno di Francesco Di Lieto che sogna la rivoluzione con la matita. Saranno ufficialmente due le liste che lo appoggeranno. “Saranno composte – sottolinea – da persone pulite perché vogliamo mandare un messaggio chiaro al Paese. Catanzaro deve assumere il ruolo guida della Regione e diventare la capitale del Mediterraneo. Noi non vogliamo il governo delle banche, quello delle grandi imprese, dei potentati economici. Noi vogliamo il governo dei cittadini iniziando dagli ultimi”.
– Il suo è un progetto alternativo non solo a Donato e al centrodestra ma anche a Nicola Fiorita e al Partito democratico
– Il suo è un progetto alternativo non solo a Donato e al centrodestra ma anche a Nicola Fiorita e al Partito democratico
“Il Pd è il partito che ha affossato il modello Riace, che ha esportato il nome della Calabria in tutto il mondo. E’ il partito di Minniti che adesso se non sbaglio vende armi. E’ il partito che ha reso stabile la precarietà, che ha abolito l’articolo 18, che è a favore della guerra”.
– Mai con il Pd neanche in caso di ballottaggio?
“Noi siamo alternativi a questa finta contrapposizione e quindi non ritengo si possa andare al ballottaggio. Dovesse essere così non sceglieremo. Stiamo parlando di due facce della stessa medaglia. Avete mai visto un consiglio comunale che migra. Sembra la canzone di Jovanotti ‘una tribù che balla’, ‘una tribù che migra’. Sembrano le vacche di Fanfani. Si vergognano di loro stessi, di quello che hanno fatto e ammainano simboli e bandiere”.
– La sinistra sembra dilaniata dalle polemiche interne e il vostro progetto va anche contro De Magistris
“Non mi risulta francamente che De Magistris sia entrato nel campo largo. Laddove questo fosse vero mi dispiacerebbe ma noi proseguiamo con coerenza ritenendo che i principi non siano vagoni ferroviari dove si sale e si scende”
– Il vostro è un progetto civico che si pone al di fuori delle logiche partitiche?
“Noi non abbiamo pudore di esporre le nostre bandiere e qualche altra si aggiungerà. Noi siamo persone libere e non pesiamo le persone in base ai numeri. Abbiamo perso 15mila abitanti da quando Abramo è diventato sindaco. Abbiamo perso il quartiere marinaro e questi non se ne accorgono. Continuano a metterci l’uno contro l ‘altro e hanno creato i ras di quartiere. Noi questi grandi elettori o questi capibastone non li vogliamo. Noi diremo no a queste persone, noi non vogliamo i voti dei massoni, dei criminali o degli affaristi. Non vogliamo i voti di chi è stato coinvolto in questa gestione fallimentare della città”.