“Carissimo Lorenzo, rieccomi a te e con tristezza, poiché viene dimostrato – ancora una volta, al solito di sempre, al pari del sole che sorge ogni mattino – quanto io avessi ragione e come io abbia detto, in ogni dove, la verità – al di là delle inutili e non riuscite punture di spillo di qualche pagliaccio antiestetico e scilinguato (aduso al ‘risucchio’ a fronte di probabile tic nervoso), i cui natali sono diversi dai miei – dicevo mi ritrovo a scriverti, alfine di affrontare due o tre cose, in modo pubblico”. Inizia così la lettera aperta inviata da Vincenzo Speziali all’Udc e all’onorevole Lorenzo Cesa.
“Faccio una premessa – si legge nella missima -, ovvero, in merito all’accaduto di Catanzaro e Provincia, dove vi è stato un abominio, in più, portato avanti da soggetti, in merito ai quali ho il coraggio di fare nome e cognome e se poi, costoro, improvvidamente, incautamente e azzardatamente volessero ‘temerariamente’ (alfine di zittirmi) incedere in sedi ufficiali – sto proprio tremando… per le risate che mi faccio e mi farò – ripeto, se del caso, sono pronto a fornire le prove (anche da te e da altri conosciute, nel dettaglio, al pari degli organi di informazione che mi ospitano), anzi saranno doverosamente e prontamente messe a disposizione e nelle sedi opportune (non ne vedo l’ora, anzi li sfido a farlo)”.
“Faccio una premessa – si legge nella missima -, ovvero, in merito all’accaduto di Catanzaro e Provincia, dove vi è stato un abominio, in più, portato avanti da soggetti, in merito ai quali ho il coraggio di fare nome e cognome e se poi, costoro, improvvidamente, incautamente e azzardatamente volessero ‘temerariamente’ (alfine di zittirmi) incedere in sedi ufficiali – sto proprio tremando… per le risate che mi faccio e mi farò – ripeto, se del caso, sono pronto a fornire le prove (anche da te e da altri conosciute, nel dettaglio, al pari degli organi di informazione che mi ospitano), anzi saranno doverosamente e prontamente messe a disposizione e nelle sedi opportune (non ne vedo l’ora, anzi li sfido a farlo)”.
“Aspiranti circensi”
“Sistemato ciò – aspiranti, nonché improbabili e sgradevolmente estetici circensi compresi – veniamo al nocciolo della questione – scrive Speziali – riconoscendo, con somma contrizione da parte mia, quanto tu non abbia colpe personali, semmai politiche, mentre le une e le altre, le riscontro nel De Poli, nel Cedolia e nel Merante (per il momento non aggiungo nulla), quindi, non indugio oltre. Mi dicesti, in una telefonata a me indirizzata il 27 aprile (mentre ero negli uffici della pubblica sicurezza e te ne notiziai), come qualcuno sosteneva – aggiungo io falsamente – che il sottoscritto non stesse armonizzando il clima tra gli alleati di centrodestra, quando tutti sanno il contrario, pure a fronte di mie dichiarazioni giornalistiche ed incontri personali, a Roma – non solo con te, ma con ‘esponenti’ nazionali dell’Udc e leader di altri partiti (amici a cui rinnovo affetto e stima) – ed io, sempre da solo, boicottato e depistato dall’aspirante ‘sottosegretario regionale’ Cedolia – vi sono ‘sussurri’ che lo indicano in corsa per tal futuristico incarico di là a venire, sempre che avvenga e così avrà quiete e sistemazione, a fronte di una serenità che la Calabria e i calabresi auspicano, cosicché tal soggetto, finalmente, potrà occuparsi con la sua nota professionalità ai problemi collettivi… anche se con me da bugiardo si è comportato e l’ho dimostrato – dicevo, sempre nella telefonata (alla quale è seguito un comunicato stampa che tu pure hai approvato), ho ribadito il mio desiderio di mai perseguire – e non desiderare – la frantumazione del centrodestra”.
“Solo bugie”
“In questi ultimi due mesi – scrive ancora Speziali –, ho tentato in mille modi di fare aprire un tavolo nazionale (da noi ipotizzato, per proporre una soluzione condivisa), ma qui in loco, a mettermi i bastoni tra le ruote, non facendo gli interessi dell’Udc, mentendo su liste che non avevano e a te e al ‘girovago’ De Poli – lo definisco in tal maniera poiché sta poco in Veneto, però mi si dice navighi politicamente e fisicamente tra le sponde di Scilla e Cariddi – ribadisco a voi dicevano come e quanto tutto andasse bene, madama la Marchesa. Bugie, solo bugie, nient’altro se non bugie, a me destinate e a te propinate, aggiungendo anche – senza sentirmi dire di offendere o vilipendere qualcuno – che se De Poli è il Commissario regionale in carica e ci credeva a tutto ciò o è un turista per caso, oppure è un politico a cui chiedere le dimissioni immediate, alfine di auspicare conseguenziale alloco in un villaggio del bellunese: se si accettasse un suggerimento, consiglierei Forno di Canale, paese natale di Papa Luciani!
È mai possibile che lui non sapesse nulla? Veramente credeva che questo inconsistente (politico) di Merante, dicesse la verità? Ed io, non vi ho mai supplicato di chiedergli conto dei nominativi – apparentemente – millantati da costui (il quale chiedeva a me – e ne ho evidenza – candidati)? Sono stato invitato a lasciare il mio incarico, perché così mi è stato detto chiaro e tondo, pure quando vi ho portato la lista completa con il logo del Partito – ribadendovi che altre non vi sarebbero state, così come è avvenuto, poiché nessuno avrebbe potuto ottenere un risultato simile – anzi, per dirla tutta mi sono state rifilate fantasticherie di apporti diversi dal mio, i quali pur avendovi avvisato non fossero veri, li avete dati per scontati ed acquisiti”.
“Chi ha avuto ragione?”
“Chi ha avuto ragione? Io – si legge ancora -, oppure gli altri? Conosco, quanto da te affermato, ovvero l’impossibilità a ricomporre il tutto a fronte di “beghe personali”, però, Caro Lorenzo, io di beghe non ne ho fatte, semmai impersonavo una lecita e sana posizione politica, differentemente dai molti che mi circondavano e che rappresentavano, non so chi e non so cosa (anzi, per dirla tutta, nemmeno voglio saperlo). Devo riconosce che tu hai dovuto ‘sacrificare’ me e a malincuore, evidentemente perché pressato, dal senatore veneto -che non è l’Avvocato Bisaglia, bensì il Perito Industriale De Poli- ed oggi vi ritrovate senza arte, né parte, mentre io incarno dignità, coerenza, legalità, identità e sopporto, persino ridendo – poiché vi è da ridere! – i risibili tentativi di insolente mistificazione di un rifuturibile Consigliere comunale il quale potrebbe essere in seguito dichiarato decaduto, che tenta scompostamente e senza fondamento alcuno pressioni indebitamente temerarie – non è Merante, sed similis – ed in più, constatato, l’avverarsi di due ennesimi miei vaticini.
“Il primo, ovvero Soverato, dove Azzurra Ranieri, nominata da quel noto pennacchista di Merante quale Commissaria cittadina – dove sia tu, sia quel genio di riconosciuta capacità finanziaria di Cedolia, sapevate che mi ero premurato di tentare un proficuo interessamento, pure a fronte di messaggistica e di fotografie, che ovviamente conservo – dicevo a Soverato, l’Udc ha rotto con Forza Italia e il centrodestra. Adesso, la regola che io non avrei rispettato (e così non è e tutti lo sanno), cioè di sfilarsi dall’alleanza, vale solo per l’incolpevole sottoscritto, oppure per tutti?”
“Le Charlie’s Angels”
“Lo dico – aggiunge Speziali –, poiché lo farò presente ai vertici dei partiti alleati dell’Udc, quindi la responsabilità – politica – dovrebbe ricadere su De Poli, Cedolia e Merante (che grande futuro politico, prevedo per lorsignori). Secondo e più importante, cioè le comunali di Catanzaro, dove sempre De Poli (i cui pantaloni sono normali, perciò non dico tubolari, anche perché la cosa non mi riguarda), Cedolia (Senato, Regione, chiunque, ma troviamogli una sistemazione… vi imploro!) e Merante (a cui mi propongo di presentargli Gabriele Galateri di Genola, Presidente delle Assicurazioni Generali, poiché so che il futuro ex Consigliere comunale di Catanzaro e Segretario provinciale del nulla, è ancora un assicuratore, al momento… poi “del doman non v’è certezza“), dicevo questo trio che non ricorda le Charlie’s Angels, oggi si ritrova innanzi ad una vera e propria bancarotta, ed essa è un reato non solo nel penale, ma in politica ancor di più!”
“La lista arcobalenica”
“Difatti a dimostrazione del mio dire – scrive Speziali -, la lista principale dell’arcobalenica e disomogenica aggregazione (strumentalmente civica, ma comunque non municipalisticamente sturziana) del Donato candidato, cioè ‘Rinascita’ – e se a tal parola si aggiungesse ‘democratica’ saremmo portati a ricordare un’impostazione di genere sovietico, piuttosto che rimandarci ai ‘materassai aretini’ di villavandiana memoria – dicevo la prima lista di Donato ha dichiarato, nelle carte di presentazione, l’orientamento al centrosinistra. Si badi bene, inoltre, che il Merante (scortato da altre quattro presenze di genere) e come io avevo prontamente e tempestivamente avvisato tutti – persino tramite la stampa – non ha presentato simbolo e lista e proprio in questa di centrosinistra si è ‘accasato’, contravvenendo alla linea politica di centrodestra, da me, viceversa, sempre perseguita: con quale coraggio e strumentalità evidente, mi si è mossa guerra?
Poi, per dirla tutta, lui stesso (sempre Merante) e il suo piccolo manipolo di ‘aficionados’ – poiché è bene ribadirlo, non aveva nominativi, anzi ve li ‘spacciava’ e qualcuno tra di voi gli credeva e o gli voleva credere (ad usum delphini, contro di me) – dicevo, il Merante, non ha nemmeno preso in considerazione di ‘annacquarsi’, con le sue esigue truppe di amazzoni elettorali, in una lista qualsiasi che avesse dichiarato la propria ‘riconducibilità’ al centrodestra, pur essendocene – non so con quale e quanta incisività – nell’aggregazione donatiana. Epperò, parimenti, se la lista principale dichiara un orientamento, in questo caso di centrosinistra – come risulta agli atti della dichiarazione espressa, proprio da Rinascita – la coalizione tutta, allora, diviene di centrosinistra e il ragionamento lo si ricava dal processo sinallagmatico dettutivo, di aristotelica concezione (panico per taluni: i termini saranno misconosciuti?)”.
“Malafede e strumentalità”
“Adesso – aggiunge Speziali -, qualcuno dalle parti della Padova di S. Antonio, mi deve spiegare se è possibile tutto ciò, poiché la cosa sa di congiura ai miei danni, in quanto (probabilmente?) si cercava di approfittare dei miei sforzi disinteressati e generosi, per poi consegnare una lista al nostro campo avverso e garantire un posticino prebendoso – politicamente parlando – al solito Merante che gode, con alcuni vertici del Partito, dell’indissolubile connubio al pari delle salse con il bollito di gallina (non sia mai che si possa pensare a riferimenti della specie padovana e/o in capo a chicchessia).
Se, quindi non avvenisse il commissariamento di Catanzaro, sarebbero confermate – si può avere un lecito sospetto? – le probabili malafede e strumentalità ai miei danni, perciò, caro Lorenzo, pure a fronte di quest’ultima evidenza, mi rivolgo, nuovamente, a te, proprio per darti l’occasione di dimostrare che l’Udc (o quel che ne resta e non per mie responsabilità) è un Partito serio e non approfitta degli entusiasmi positivi di chi si offre per farlo vivere o di chi si è offerto (come me!) a fronte di tali motivi e idealità. Attendo dunque, ma continuo pure… chiaramente la campagna elettorale, tanto quando finirà, a Venezia – al pari di come ho scritto e notiziato in precedenza – mi si ritroverà, proprio per ribadire la verità! Ho fatto pure la rima, ed è meglio ricordarlo prima. Ti abbraccio forte e con affetto – conclude Speziali -, perché sai che continuo ad averne per te, ieri, come oggi e pure domani”.