Torna all’attacco il commissario cittadino di Catanzaro dell’Udc e membro della direzione nazionale del partito Vincenzo Speziali dopo il dichiarato sostegno da parte del vice commissario Udc Calabria Flavio Cedolia al candidato sindaco Valerio Donato. “Quando si è in malafede, poiché afflitti – per cause che loro hanno prodotto – da probabile (ma non per questo giustificata) stato di necessità (del genere più vario, a partire da quello voluttuario), si potrebbe – scrive in una nota al vetriolo Vincenzo Speziali – incedere nel confondere – o commistionare – la sana passione politica (che sempre è e deve essere disinteressata, volta al bene delle persone e praticata legalmente), con comportamenti eccepibili. Vi faccio due esempi nominali, così ci intendiamo. Avete presente tal Flavio Cedolia, oppure il bitorzoluto frontale, il cui nome è Giovanni Merante? Bene, sono la materiale plastificazione della premessa in incipit, seppur da me – discretamente – ‘invitati e richiamati’ ai ranghi ed ordini, a fronte delle loro discutibili ‘non idee, non liste, insomma il nulla’, per di più a scapito di un mio impegno generoso o altruistico, a favore dei cittadini, delle persone, della politica, di un partito – segnatamente il mio e non il loro, che considererebbero un taxi con il quale raggiungere scopi ed eventuali prebende varie- epperò, per il sottoscritto, sempre a favore di un’identità di schieramento e dell’intera alleanza di centrodestra”.
I testimoni del “tradimento”
I testimoni del “tradimento”
“Sfortunatamente per costoro, esistono non solo i testimoni -il collega Giuseppe Pisano, quando ha ascoltato il collega Sergio Costanzo affermare che sarebbe stato lui con altri giannizzeri a fornire una lista al Merante, il quale a sua volta non l’ha e mai l’ha avuta (difatti dimostrerò, allegando a codesta redazione la scabrosa confessione, a conferma che egli non è un segretario provinciale, bensì un tenutario abusivo di carica) – ma esistono persino le chat, che entrambi i, non figuri, bensì i controfiguri della barbuta eminenza grigia. Quest’ultimo, – ironizza Speziali – non è Cacciari, non è il Re Sole, non è Cetto Laqualunque, non è il sindaco di Shanghai e nemmeno il Borgomastro di Berlino Est, li avrebbe – forse? Probabilmente? Credibilmente? Vai a saperlo – ammaliati ed indotti, nel classico eccesso di zelo. Sic transit gloria mundi. Patti chiari, indipendente dal ‘trasformista’ dalla peluria canuta del viso, coloro i quali identifico come i bugiardi, hanno tentato di compiere il misfatto ai danni della politica (quella vera, proba e giusta) e del sottoscritto senza riuscirci, anzi, fallendo miserevolmente (termine utilizzato in ossequio e coerenza alle loro persone e all’altrettanto loro scarsissima pulizia, nel caso di uno credo non solo morale). Tra domenica 24 Aprile (lo certificano le chat e gli incontri!) il Cedolia (mi si dice ‘noto’ presso il Santuario di San Francesco di Paola), nel mentre assillava il disponibile – e sempre disinteressato, eppur misericordioso – sottoscritto, per suoi problemi alla stregua dell’amenità – in combinato disposto alla ben consistente (oppure retribuita?) pubblica, anzi, regionalistica pennacchistica – concordava nei ritagli di tempo e sempre dopo mie relazioni (anche in questo caso conservate nella chat) in seguito a quanto più gli premeva – cioè le sue bramosie da prebenda – dicevo concordava (e scriveva, sapeste come scriveva) strategie elettoralistiche e schieramentali, le quali dopo le telefonate fantasiose del Merante, venivano ad essere mutate”.
Gli ammiccamenti
“Di converso, benché io mi sforzassi di dimostrare come il tutto non fosse così come gli si riportava, dal Merante (assicuratore senza assicurazione) all’accattonico Cedolia, sopportavo pure le ennesime panzane (assieme a bugie, malafede e probabili trafficamenti di influenze), poiché si stava, anche grazie a me – ricorda Speziali – ricostruendo il tavolo del centrodestra, così come sta avvenendo, nonostante il meschino sabotaggio di questi due improbabili benché potenziali questuanti. Cosa ne è sortito? Merante che a caval donato non guarda in bocca, innanzi (in questo caso non al ciuccio ma al docente) Donato, si scioglie in un languido ammiccamento, tanto da credere che il Prof, sia un Nobel della politica, invece di un possibile cinico e trasformista. Si vuole un esempio? Presto detto, ancora più presto fatto. Allego una chat tra le tante, durante le quali tra il serio e il faceto, speravo di fare capire a questo giurista valevole e ancor più valevole esperto di ‘pareri pro veritate’ (giammai ‘pro utilitate’) quanto fosse pencolante la sua ibrida posizione, in virtù di una mancata caratterizzazione (politica, culturale e identitaria) in ossequio al centrodestra, da me difeso e tutelato (tanto da scontare le conseguenze solleticali, dei due presumibili bugiardi)”.
Le chat
Ecco qualche pillola delle chat donatiane. Il 19 Marzo 2022 alle 8:57 Speziali invia il suo articolo dal seguente titolo “Quando il doroteismo bianco scolora il rosso”, nel cui testo vi è una frase che secondo lo stesso ‘inchioda’ l’aspirante candidato sindaco “aduso – denuncia Speziali – alla balcanizzazione dei partiti, se non li abbandona al pari di come lui ha fatto con il suo e nonostante io lo abbia diffidato dall’intromettersi nel mio, perché sarebbe stato un’ ulteriore motivo di frizione, datosi che il sottoscritto fa politica e la sa fare benissimo, contrariamente a costui, povero di spirito (per non sospettare di ben altro) – ed appunto riporto la frase da cui avrebbe dovuto trarre insegnamento e riflessione, invece che compiacimento e confessione da parte sua (verrebbe da dire, Mater Dei Gratia plena)”. “La frase, – precisa Speziali – perciò è la seguente, ovvero “il passato è dimenticato e ci si abbandona all’essere attrattivo nei confronti di chi – pur essendo differente fino a ieri – abdica al nuovo corso””. Donato, 19 Marzo alle 9:02 risponde: “Il passato è dimenticato e ci si abbandona all’essere attrattivo nei confronti di chi – pur essendo differente fino a ieri – abdica al nuovo corso”. Speziali controbatte: “doroteismo… doroteismo… è questa la chiave di volta e di vita Valè”.
Le altre chat non rese note
“Bene, vi sembra codesto aspirante sindaco – chiede Speziali – un monolite di virtuosa coerenza, oppure, anche a fronte di plurime, ancorché, notorie gaffe – e di crisi da invettiva nei confronti dei suoi competitors Fiorita e Talerico (che me lo hanno riferito), dopo il dibattito di venerdì 22 Aprile – un persona cinica e apparente spregiudicata? A differenza del suo Berlinguer, non sono un moralista (perciò un falso), ma esimio non so cosa, sttatte accuorto, quando insolentisci un vecchio signore democristiano come il sottoscritto, il quale ti potrebbe ricordare anche altre chat, nelle quali ti rappresentavo la necessità di caratterizzarti e di allontanarti dal Merante, poiché costui è ciò che ho descritto precedentemente (ribadisco a fronte di chat, testimoni ed esperienze). A lorfiguri consiglierei un ritiro a vita privata, magari a Cuba, così Valerio sta tra comunisti e i due di cui prima, vivrebbero con quel poco che ancora hanno. E che non mi si faccia dir di più”.