di Mimmo Famularo – Tutti al fianco di Wanda. Dirigenti, militanti, semplici simpatizzanti. “L’unico centrodestra siamo solo e unicamente noi” sottolinea pubblicamente e con orgoglio Wanda Ferro alla sua prima uscita ufficiale da candidata sindaco di Catanzaro. Lo fa davanti a una folta platea, in una sala piena con in prima fila i big di Fratelli d’Italia: da un dirigente storico come Michele Traversa (più volte citato dalla Ferro) ai consiglieri regionali Neri e Montuoro passando per gli assessori Orsomarso e Pietropaolo. Ci sono pure i “nuovi” alleati di Coraggio Italia, il coordinatore regionale Maurizio D’Ettore e il sindaco uscente Sergio Abramo. “Una corsa non solo di bandiera ma anche – chiarisce la deputata – di visione di una città che dovrà sfruttare le opportunità lasciate in eredità e metterne in campo tante altre”. Wanda Ferro parla a braccio, ripercorre le tappe che l’hanno portata a scendere in campo nella “sua” Catanzaro e per la “sua” città anche a costo di rinunciare alla più comoda poltrona di parlamentare della Repubblica. “Al di là di qualche voce tendenziosa, credo – precisa Wanda Ferro – che Giorgia Meloni abbia ancora una volta apprezzato il mio impegno, il mio senso del dovere, il mio grande amore per questo partito, per la mia storia politica, sempre dalla stessa parte, e il mio senso del dovere nei confronti della mia città e anche di chi, a distanza di 48 ore dal deposito delle liste, ancora non aveva un candidato sindaco. Significa che ci sono 32 persone che avevano fiducia non solo nella guida locale ma soprattutto di Giorgia Meloni”.
Al bando il voto clientelare: “Raccogliamo quello d’opinione”
Wanda Ferro parla anche a nome dei 32 candidati al Consiglio comunale che rappresentano la lista di Fratelli d’Italia: “non ci siamo candidati contro qualcuno, non ci siamo candidati per qualcuno, non ci siamo candidati contro qualcosa, non ci siamo candidati per qualcosa”. Spiega quali sono stati i tentativi di fare sintesi al tavolo di centrodestra, ringrazia Rino Colace (presente in sala) che ha dovuto ritirare la candidatura a sindaco per motivi personali e professionali e mette al bando il voto clientelare: “L’unico consenso che chiediamo nelle piazze, per le strade, nei bar, tra la gente è quello di chi vuole lavorare per questa città. Non promettiamo nulla in cambio, non abbiamo nulla da dare in cambio se non metterci al servizio di Catanzaro che deve ritrovare nella sua dimensione regionale il suo essere capoluogo non solo nel pennacchio ma nel gioco di squadra che oggi vede autorevoli rappresentanti sia in Regione che in Consiglio regionale”. Wanda Ferro rivendica la consapevolezza di essere “un valore aggiunto” e invita i suoi a raccogliere il voto di opinione e quello della gente che non si ritrova con certa politica. “Sono orgogliosa – spiega – di non essere il nuovo che avanza perché il nuovo non sempre è sinonimo di qualità ed esperienza”.
“Stop ai dossieraggi. Confrontiamoci sui programmi”
Loda i suoi 32 candidati al Consiglio regionale “al 99% alla loro prima esperienza” e sottolinea la necessità di amministrare una città complessa come Catanzaro con “menti illuminate” e con l’aiuto di tutti: “imprenditori, intellettuali, cittadini. Perché la politica da sola non può farcela”. In caso di elezione nessun dubbio sull’impegno diretto a Catanzaro e per Catanzaro. Tanto rammarico per la mancata unità del centrodestra che ha governato per venti anni: “Non rinnego – ha detto poi riferendosi a Sergio Abramo e all’amministrazione uscente – quel percorso di cui tutti, chi prima e chi dopo, abbiamo fatto parte, io in particolare guidando l’assessorato alla Cultura per quattro anni, in una stagione della quale vado orgogliosa”. Riferendosi invece agli avversari, ha parlato di “candidati di spessore” auspicando peraltro una campagna elettorale basata più su temi politici che sulle persone. “In una città capoluogo il dibattito dovrebbe essere su temi, programmi e visioni, ma troppo spesso si fa su dossieraggi e attacchi a cui non mi abbasserò mai perché l’avversario non è un nemico”.