Comune, Celia: “Cosa si nasconde dietro il sistema Catanzaro”

Politiche 2022 Celia

“C’è chi afferma che non si ricandiderà mai più, chi addirittura le dimissioni le annuncia e poi si nasconde. C’è chi manifesta il desiderio fremente di sparire il più in fretta possibile. Eppure sono tutti lì, al loro posto, soldatini di generali abituati a dominare. Loro sono abituati ad essere servi, pur di godere della poltrona e dei privilegi annessi. Vendono l’anima al diavolo e lo fanno consapevolmente”. Così, il consigliere comunale dimissionario, Fabio Celia, commenta l’evolversi della crisi politica nella quale è piombato il Comune di Catanzaro dopo il caso ‘Gettonopoli’, ma dalla quale sta risorgendo il solito sistema di potere e controllo della città capoluogo della Calabria.

“Questi personaggi – continua Celia -, eletti dai cittadini e rappresentanti dei cittadini, agiscono esclusivamente a tutela di interessi particolari e personali, diventando – prosegue Celia – perfettamente strumentali all’obiettivo del sindaco Sergio Abramo. Lui, che governa e controlla la città a suo piacimento e per volontà di chi è con lui e come lui da decenni. E i catanzaresi? Cosa altro dovrà accadere affinché comprendano di essere vittime di questo sistema? Qualche elemento di riflessione, qualora ce ne fosse bisogno, voglio concederlo condividendo la mia recente esperienza in Consiglio comunale. I catanzaresi sappiano che durante le commissioni consiliari, consiglieri dello stesso gruppo hanno avuto acerrime liti tra di loro, arrivando persino alle mani.

“Questi personaggi – continua Celia -, eletti dai cittadini e rappresentanti dei cittadini, agiscono esclusivamente a tutela di interessi particolari e personali, diventando – prosegue Celia – perfettamente strumentali all’obiettivo del sindaco Sergio Abramo. Lui, che governa e controlla la città a suo piacimento e per volontà di chi è con lui e come lui da decenni. E i catanzaresi? Cosa altro dovrà accadere affinché comprendano di essere vittime di questo sistema? Qualche elemento di riflessione, qualora ce ne fosse bisogno, voglio concederlo condividendo la mia recente esperienza in Consiglio comunale. I catanzaresi sappiano che durante le commissioni consiliari, consiglieri dello stesso gruppo hanno avuto acerrime liti tra di loro, arrivando persino alle mani.

Da anni Abramo governa senza avere la maggioranza, ma alla fine tira avanti e prosegue ritrovandosi puntualmente la maggioranza dell’occorrenza. Ora, accade che Abramo, il gruppo Catanzaro da Vivere e Forza Italia abbiano trovato la quadra per proseguire nonostante tutto quello che è successo. Si odiano, si combattono a colpi di sfiducia reciproca, arrivano a gesti plateali ed eticamente vergognosi. Eppure, sono sempre lì, insieme, a dominare la città, controllando ogni cosa, gestendo tutto. Un sistema che va garantito a prescindere, anche di fronte ad una guerra senza precedenti. Perché accade questo? Per quale interesse comune si ritrovano ogni volta e vanno avanti senza il minimo pudore? Cosa c’è dietro a questo sistema? E, soprattutto, quale oscuro interesse personale unisce questi personaggi oltre ogni logica e decenza?

Sono interrogativi ai quali i catanzaresi devono trovare le loro risposte. Sono palesi, chiare ed ovvie. Il sistema esiste – aggiunge il consigliere dimissionario -. Dietro le loro guerre e i loro armistizi, che da anni si ripetono, cosa si nasconde? I catanzaresi lo comprendano in fretta e diano inizio ad una concreta svolta per togliere il potere a chi, senza ombra di dubbio, ha interessi esclusivamente personali. Di certo, a queste persone non interessa Catanzaro e non interessano i catanzaresi. Esistono solo loro, le loro poltrone e i loro accordi segreti, che devastano la vita di migliaia di cittadini. Tuttavia, anche i cittadini hanno le loro responsabilità. Oggi, devono assumere tali responsabilità senza più alibi. Adesso la nebbia si è diradata e le facce sporche di chi ha rovinato la città si vedono indistintamente. I catanzaresi non hanno più scuse.

Tutti noi catanzaresi – conclude Celia – non abbiamo più scuse. O siamo contro questo sistema, e votando democraticamente lo dimostreremo, oppure saremo chiaramente complici. E se così sarà l’anima al diavolo non l’avremo venduta, ma regalata”.

Redazione Calabria 7

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