Comune di Catanzaro, Abramo convoca i maggiorenti del centrodestra: ipotesi rimpasto

Assoluzione Abramo Multopoli

di Bruno Mirante – Da una parte i fedelissimi del sindaco Sergio Abramo e il gruppo che fa riferimento a Sinibaldo Esposito, dall’altra il “nuovo” asse politico formato da Forza Italia e Udc. In mezzo, i consiglieri comunali che si riconoscono nelle posizioni del consigliere regionale della Lega Filippo Mancuso.

Le divisioni e i contrasti interni al centrodestra catanzarese erano emerse in tutto il loro vigore durante la seduta dell’assise dedicata alla nomina dei revisori contabili. L’accordo sui nomi dei professionisti da nominare non è stato raggiunto nemmeno nelle scorse ore, per questa e per tante altre ragioni, inclusi gli equilibri politici in vista delle regionali, domattina, salvo sorprese, la seduta del Consiglio comunale che avrebbe dovuto avere luogo in seconda convocazione slitterà per mancanza di numero legale. Il sindaco, infatti, ha convocato per il pomeriggio di lunedì 8 febbraio una riunione con maggiorenti e rappresentanti in Consiglio comunale dei partiti di centrodestra. “La decisione  – spiega una nota dell’amministrazione comunale – è stata presa d’intesa con i capigruppo di maggioranza dell’aula rossa nel corso di un incontro che si è tenuto in mattinata”. Una sorta di verifica per la maggioranza: l’obiettivo è quello di provare a trovare la quadra per restare alla guida di Palazzo De Nobili fino alla conclusione naturale della consiliatura. Che tradotto dal politichese significa che si fa sempre più concreta l’ipotesi di un rimpasto di giunta. Manuale Cencelli alla mano, – fanno sapere fonti interne al Palazzo comunale – il rimpasto dovrebbe seguire la logica di un assessore ogni tre consiglieri comunali: una ipotesi che spalancherebbe le porte dell’esecutivo al neonato gruppo consiliare dell’Udc ma anche alle “richieste” di Filippo Mancuso. Sul tavolo delle trattative, tuttavia, potrebbero finire anche le nomine di manager delle partecipate comunali, in una sorta di maquillage politico generale. Un quadro che vedrebbe inevitabilmente ridimensionato il gruppo di “Catanzaro da Vivere” che oggi esprime in giunta ben tre assessori oltre al presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni.

Le divisioni e i contrasti interni al centrodestra catanzarese erano emerse in tutto il loro vigore durante la seduta dell’assise dedicata alla nomina dei revisori contabili. L’accordo sui nomi dei professionisti da nominare non è stato raggiunto nemmeno nelle scorse ore, per questa e per tante altre ragioni, inclusi gli equilibri politici in vista delle regionali, domattina, salvo sorprese, la seduta del Consiglio comunale che avrebbe dovuto avere luogo in seconda convocazione slitterà per mancanza di numero legale. Il sindaco, infatti, ha convocato per il pomeriggio di lunedì 8 febbraio una riunione con maggiorenti e rappresentanti in Consiglio comunale dei partiti di centrodestra. “La decisione  – spiega una nota dell’amministrazione comunale – è stata presa d’intesa con i capigruppo di maggioranza dell’aula rossa nel corso di un incontro che si è tenuto in mattinata”. Una sorta di verifica per la maggioranza: l’obiettivo è quello di provare a trovare la quadra per restare alla guida di Palazzo De Nobili fino alla conclusione naturale della consiliatura. Che tradotto dal politichese significa che si fa sempre più concreta l’ipotesi di un rimpasto di giunta. Manuale Cencelli alla mano, – fanno sapere fonti interne al Palazzo comunale – il rimpasto dovrebbe seguire la logica di un assessore ogni tre consiglieri comunali: una ipotesi che spalancherebbe le porte dell’esecutivo al neonato gruppo consiliare dell’Udc ma anche alle “richieste” di Filippo Mancuso. Sul tavolo delle trattative, tuttavia, potrebbero finire anche le nomine di manager delle partecipate comunali, in una sorta di maquillage politico generale. Un quadro che vedrebbe inevitabilmente ridimensionato il gruppo di “Catanzaro da Vivere” che oggi esprime in giunta ben tre assessori oltre al presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni.

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