«Ancora una volta Lamezia Terme nella serata di ieri è stata mortificata e penalizzata dallo Stato con la seguente motivazione: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in considerazione della necessità di completare l’azione di ripristino dei principi di legalità all’interno dell’amministrazione comunale, a norma dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali, ha deliberato la proroga per sei mesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia Terme (CZ)”».
Ad asserirlo è Ugo Condoleo, presidente dell’associazione L’Altra Calabria, che in una lunga nota chiede che venga spiegato ai lametini «su quali basi è stato sciolto il Comune di Lamezia Terme? Quale specifico atto (deliberazione – concessione – determinazione – autorizzazione – ecc. ecc.) inerente l’Amministrazione Mascaro avrebbe permesso alla parte non buona (mala vita) della nostra comunità di infiltrarsi nell’ente e quindi pregiudicandone l’attività stessa?».
Ad asserirlo è Ugo Condoleo, presidente dell’associazione L’Altra Calabria, che in una lunga nota chiede che venga spiegato ai lametini «su quali basi è stato sciolto il Comune di Lamezia Terme? Quale specifico atto (deliberazione – concessione – determinazione – autorizzazione – ecc. ecc.) inerente l’Amministrazione Mascaro avrebbe permesso alla parte non buona (mala vita) della nostra comunità di infiltrarsi nell’ente e quindi pregiudicandone l’attività stessa?».
«E se atto vi è stato – continua -, perché ad oggi dopo oltre sedici mesi dallo scioglimento non è stato individuato o revocato? Perché non lo si indica con chiarezza ed anzi nel giudizio in corso dinanzi al Consiglio di Stato non vi è più contestazione? Allora perché una proroga formulata solo su formule di stile?
Ancora, le persone che lo Stato reputa appartenenti alla (mala vita locale) alla prossima tornata elettorale avranno il diritto a votare o saranno cancellati dalle liste degli elettori?
E andrà a controllare lo Stato a chi saranno stati dati i voti di queste persone nelle prossime tornate elettorali comunali e regionali?
Lo Stato sembra, invece, confermare che “la Legge è uguale per tutti” è principio non applicato vedendo anche quanto accaduto a Roma.
Come mai i nostri rappresentanti lametini eletti anche a Lamezia nel Governo non si sono espressi su questa vicenda e ad oggi non hanno richiesto delucidazioni sull’accaduto o su cosa ci sia dietro questo accanimento nei confronti della nostra e loro città?».
Penso che nessuno saprà darci una risposta e, che sarebbe opportuno restituire le tessere elettorali e non andare a votare: siamo arrivati all’assurdo, siamo stati derisi e offesi nella nostra intelligenza!».
E per finire Condoleo dichiara: «Quando a livello locale governa la sinistra è tutto apposto, quando governano forze alternative ad essa, l’Amministrazione viene sciolta per infiltrazioni mafiose – vedi 1991 , 2002 e 2017… a voi le considerazioni finali!».
Redazione Calabria 7