“Negli ultimi mesi nello scenario della sanità catanzarese le reazioni sulla fine dei contratti dei precari e la fisiologica replica degli idonei Oss, infermieri hanno preso il sopravvento. Come loro, anche le ostetriche dispongono di una graduatoria dopo aver superato un concorso e non possono stare a guardare. L’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio ha infatti disposto attraverso una delibera della direzione aziendale il mantenimento in servizio di diverse figure professionali. Le precarie derivano da un avviso datato per soli titoli a cui è seguito solo un concorso pubblico del 16/02/2018 concluso nel 2019 per 12 posti di collaboratore sanitario ostetrica. Per le precarie, che con dedizione e professionalità, hanno garantito negli anni l’assistenza sanitaria, il termine della fine dei contratti a tempo determinato era dato dalla fine dell’espletamento dei concorsi. Tutte hanno avuto l’opportunità di partecipare al concorso.”
Lo si legge in una nota diffusa dalla categoria delle ostetriche
Lo si legge in una nota diffusa dalla categoria delle ostetriche
“A quest’ultimo hanno partecipato anche professionisti che in attesa di una chiamata si sono trasferiti al nord, all’estero o stanno facendo un altro lavoro al momento. Professionisti che nel frattempo non hanno smesso di formarsi, migliorarsi, informarsi; che hanno maturato esperienza e competenza in altri scenari, ospedalieri e non, da non sottovalutare. La graduatoria finale è stata approvata e resa pubblica e composta da 39 professioniste sanitarie: le prime 12, come da bando, sono state assunte. Tuttavia, la discussione fra gli organi di governo nazionale e regionale per emanare misure eccezionali, allo scopo di tutelare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA) nonché di garantire il fondamentale diritto alla salute oltre a risolvere le gravi inadempienze amministrative e gestionali riscontrate, si è tradotta in un blocco delle assunzioni ex novo. Se da un lato dispiace per le precarie, d’altro lato è illusorio dire che ci sia posto per tutti, perché così non è. È giusto e necessario lo scorrimento della graduatoria per garantire ai cittadini il loro diritto fondamentale, quello della salute.”