“Mentre ieri si è registrato il drammatico picco di 680 nuovi contagi in Calabria, la nostra regione continua a essere lo zimbello non solo dei social e delle varie trasmissioni televisive, che ormai ne parlano solo per raccontare i paradossi che noi calabresi invece siamo costretti a subire costantemente, ma anche del Governo nazionale. Il tempo scorre intrepido, la situazione emergenziale si aggrava sempre più e ancora la Calabria non ha una guida sanitaria”. Lo scrive in una nota Innocenza Giannuzzi, presidente Confartigianato Turismo Catanzaro
La Calabria non merita questo
La Calabria non merita questo
“Economia al collasso, paura dilagante e chi dovrebbe avere la responsabilità di tutelare i calabresi, non fa altro che continuare a giocare al toto-nome. Siamo diventati- scrive ancora la Giannuzzi – ormai un caso nazionale: una schedina sarebbe stata molto più facile da giocare e vincere. Non si risparmiano i meme, le freddure e gli stati ridicoli rivolti alla vicenda e ci sarebbe davvero da ridere se non si trattasse della nostra assurda e cruda realtà. Ma perché la Sanità e la nostra terra fanno così paura? Perché professionisti di spessore non vogliono trasferirsi qui e aiutare la nostra terra? Perché è talmente difficile trovare un manager sanitario qualificato? Eppure l’Italia ne è piena, dove si sta sbagliando? Dove non si sta cercando? Possibile che, nonostante la situazione drammatica, i vertici stiano ancora prendendo alla leggera il delicatissimo stato in cui versa la nostra regione? Una cosa è certa: non meritiamo tutto questo, ma abbiamo bisogno di risposte celeri e certe, che non possono essere i campi militari Covid disseminati nelle nostre città. Noi abbiamo il diritto – conclude – e lo Stato ha il dovere, dopo 11 anni di commissariamento, di risolvere la situazione, che come fuoco sotto cenere ormai divampa ogni giorno di più. Tra ironia e drammi, la Calabria arranca e l’immagine di una regione ridotta in queste condizioni non è sicuramente una bandiera nazionale di cui andare fieri”.