Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali di opposizione Gianmichele Bosco, Fabio Celia, Sergio Costanzo, Nicola Fiorita, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo, Cristina Rotundo.
“Alcuni organi di stampa hanno riportato la notizia che al consigliere Amendola è stata, in maniera abbastanza informale e irrituale, assegnata la competenza ad occuparsi dello sport, che fino ad ora rientrava invece tra le deleghe attribuite all’assessore Cavallaro.
E’ chiaro che il povero Cavallaro non si vede sottratta una sua rilevante competenza perché gli impianti sportivi cittadini sono in larga parte inutilizzabili, perché non ha riportato il Giro d’Italia in città e ancora perché si è sostanzialmente disinteressato dello sport concentrandosi esclusivamente sulla questione rifiuti (al punto che ci chiediamo se si sia accorto di quello che è accaduto o se avrà appreso dai giornali che non è più l’assessore allo sport), ma piuttosto si vede bruscamente ridimensionato solo perché il gioco delle caselle di potere, che rappresenta la principale occupazione di questa maggioranza, aveva bisogno di una nuova poltrona.
Ma la vicenda in oggetto va letta sotto almeno tre versanti.
La politica catanzarese soffre da sempre per un deficit di libertà. Se è vero che colui il quale si trova in una situazione di bisogno, chi non ha lavoro, chi ha fame, non è libero nel momento del voto, è altrettanto vero che chi si vende non sarà mai libero. Il consigliere Amendola ha smesso da qualche giorno di raccogliere le firme per sfiduciare il Sindaco Abramo – attività a cui si era intensamente dedicato dopo le elezioni provinciali – è tornato a partecipare ai consigli e a firmare qualche nota stampa scritta da altri, ha smesso di criticare a voce alta Abramo e Tallini. Se qualcuno fosse interessato a conoscere le ragioni del suo cambio di atteggiamento ora è accontentato. Ancora una volta la politica, per questa maggioranza, viene confusa con il perseguimento di interessi personali. Interessi personali certamente leciti, finanche comprensibili, ma evidentemente lontani mille miglia dagli interessi della collettività.Amendola ottiene il risarcimento per la sua mancata elezione alla Provincia, con buona pace di Pisano, di Cavallaro, del Sindaco di Tiriolo e di qualche altro scontento, perché così ha deciso l’on. Tallini, il quale a ben vedere sta riprendendo il suo ruolo di dominus assoluto della amministrazione Abramo. Puntati Merante e Triffiletti, accontentato Amendola, imposto a tutti di assecondare il vicesindaco e di cantarne le lodi, valorizzata la Gallo a cui è stata affidata la presentazione di una proposta che gli altri consiglieri del suo gruppo nemmeno conoscevano, ridimensionate le ambizioni dei consiglieri che guardavano alle prossime elezioni regionali, finanche ritornato ad assistere ai lavori consiliari, Tallini ha suonato la campanella e ha comunicato ad Abramo e ai suoi che la ricreazione è finita.Ad essere sconfitto è il povero Cavallaro, ad essere umiliata è – cosa ben più grave – la politica intesa come realizzazione del bene comune, ma ad essere compromessa è finanche la coerenza di questa piccola amministrazione. Si ricorderà, infatti, che quando si trattava di ridimensionare gli umori di un altro scontento a giorni alterni, il presidente del consiglio comunale chiese un parere al segretario generale che chiarì l’impossibilità di assegnare deleghe specifiche a singoli consiglieri. Il povero Mirarchi allora ci credette. Poco esperto di storia medioevale non sapeva che al valvassino è preclusa la possibilità di diventare Barone”.Redazione Calabria 7