di Danilo Colacino – Giovino, ieri in Aula dentro il ‘contenitore’ della delibera incentrata sul Piano Casa la questione delle questioni in Consiglio su cui maggioranza e opposizione hanno dato solo l’idea di trovare un percorso comune. E già, perché riguardo alla grande area le visioni e gli appetiti, quelli legittimi, di tanti (nell’assise e soprattutto fuori) sono, e restano, assai diversi.
Comunque sia, gongola la minoranza che per tramite di Sergio Costanzo rivendica il merito di aver impedito “all’assessore all’Urbanistica Modestina Migliaccio e al livello dirigenziale di esautorare l’assemblea cittadina in merito alle decisioni da prendere sullo specifico delicato argomento”. Frasi nette, come di consueto per il leader di Fare per Catanzaro. Ora, se sia vero o meno non lo sappiamo e né spetta a noi certificarlo, ma sta di fatto che centrodestra e centrosinistra hanno dialogato. Eccome, se lo hanno fatto, favorendo le condizioni per far tramutare un emendamento presentato dalla compagine pro Abramo in atto di indirizzo.
Comunque sia, gongola la minoranza che per tramite di Sergio Costanzo rivendica il merito di aver impedito “all’assessore all’Urbanistica Modestina Migliaccio e al livello dirigenziale di esautorare l’assemblea cittadina in merito alle decisioni da prendere sullo specifico delicato argomento”. Frasi nette, come di consueto per il leader di Fare per Catanzaro. Ora, se sia vero o meno non lo sappiamo e né spetta a noi certificarlo, ma sta di fatto che centrodestra e centrosinistra hanno dialogato. Eccome, se lo hanno fatto, favorendo le condizioni per far tramutare un emendamento presentato dalla compagine pro Abramo in atto di indirizzo.
Scelta inconsueta che i maliziosi hanno così bollato: una presa di tempo, in attesa di rendere il ‘progetto’ delle nuove strutture ricettive effettivo? La sensazione è forte, perché sul fatto che lì tutti (o quasi) ci vogliano degli alberghi (non potendo più avere le seconde case) non ci piove. Interlocuzione che sia in corso tuttora, o ci sia stata limitatamente a una sorta di associazione di scopo su Giovino, bisogna occuparsi d’altro.
Ci riferiamo al tentativo di Costanzo di emendare la pratica, cassato dalla maggioranza in cui peraltro – malgrado quanto detto in via ufficiale – si è registrato il caso Antonio Mirarchi. Sì, perché la verità è che spesso lo stesso presidente della I Commissione, ovvero una delle più importanti, non viene coinvolto per come dovrebbe essere. Anzi, tutt’altro. Stavolta, però, Mirarchi non ha votato contro o svolto un intervento polemico. Ha preferito allontanarsi, dando un segnale. Soft, però, anche se magari si continuerà a sostenere il contrario. Ma tutti conoscono la verità.