Consiglio comunale Catanzaro: chiusa seduta che non ha sciolto nodi politici maggioranza

di Danilo Colacino – Il racconto live di calabria7.it del consiglio comunale odierno con inizio alle 14.30

Ore 18.12. Dopo l’ennesima polemica su presunte lottizzazioni e la spinosa vicenda della Catanzaro Servizi, la seduta si chiude con il voto che sancisce l’approvazione dello schema di convenzione per la concessione e la regolamentazione del diritto di superficie delle aree occorse ( 26 sì e nessun contrario). Ma prima Fabio Talarico spara a palle incatenate contro Bosco: “Hai rovinato la linea politica di Nicola Fiorita. Ma al di là di questo, se avessi votato Abramo, caro Gianmichele, forse avresti provato l’ebbrezza di vincere. E poi: se discutiamo dite che siamo in crisi, se non lo facciamo ci definite burattini. Decidetevi, almeno dimostrate di avere un briciolo di coerenza”. 

Ore 18.12. Dopo l’ennesima polemica su presunte lottizzazioni e la spinosa vicenda della Catanzaro Servizi, la seduta si chiude con il voto che sancisce l’approvazione dello schema di convenzione per la concessione e la regolamentazione del diritto di superficie delle aree occorse ( 26 sì e nessun contrario). Ma prima Fabio Talarico spara a palle incatenate contro Bosco: “Hai rovinato la linea politica di Nicola Fiorita. Ma al di là di questo, se avessi votato Abramo, caro Gianmichele, forse avresti provato l’ebbrezza di vincere. E poi: se discutiamo dite che siamo in crisi, se non lo facciamo ci definite burattini. Decidetevi, almeno dimostrate di avere un briciolo di coerenza”. 

Ore 18.03. Costanzo monopolizza il dibattito dai banchi del centrosinistra: “Il problema, insisto, è al vostro interno. Vi siete insultati per mesi e lei fa finta di niente.

Ore 17.55. Demetrio Battaglia punta l’indice contro la minoranza: “Stasera hanno fatto molte gaffes”.

Ore 17.40. Abramo precisa: “L’assessore ha portato la pratica con il visto degli Uffici. Ma se parlate di speculazioni, esibite le carte. Il Consiglio si deve essere rinc…(ma si stoppa subito, peraltro opportunamente fermato da Polimeni, ndr), perché ascolto da alcuni banchi vere castronerie. Soprattutto su Giovino. Siamo stati bloccati da alcuni studi tecnici, che hanno fatto ricorso. Altro che mancati accordi su fantomatiche lottizzazioni. E a voi, cari consiglieri di opposizione, suggerisco di non scappare in occasione di certe votazioni: votate o astenetevi. Altro che lezioncina sul fatto di essere pagati per stare qui. Comunque sia, tirate fuori i documenti e smentitemi, non scendete a basso livello senza prove concrete”. 

Ore 17.31. Dato l’ok alla pratica, va in scena un simpatico siparietto tra Cardamone e Costanzo per la serie…ti strappo una risata con il primo che dice: “Mi sembra l’ultimo giapponese alla fine della seconda guerra mondiale con la fissazione su Tallini”, ma ricevendo di rimando: “Pure lei con me non scherza. Mi cita sempre”.

Ore 17.31. Penultimo punto all’ordine del giorno, che ottiene il disco verde con 22 sì e 6 no, relativo all’approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari dei beni immobili di proprietà comunale, non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali, esercizi 2019/2021.

Ore 17.25. Riccio sentenzia: “L’Amministrazione cadrà su Giovino, vittima delle mancate convergenze parallele come le chiamo io. Altro che questione politica, pure importante, il vero oggetto del contendere è di natura economico-finanziaria”.

Ore 17.22. Il consigliere Antonio Mirarchi precisa: “Quella sul mercato è una mia battaglia, che ho combattuto per anni, e il collega Costanzo me ne deve dare atto. Ne abbiamo parlato spesso insieme, del resto. Io vorrei trasformare la struttura, ricalcando il progetto di Madrid (il San Miguel, ndr)”. 

Ore 17.13. Roberto Guerriero si scusa per il ritardo, dovuto a inderogabili motivi di lavoro: “I problemi voi di maggioranza li avete. Eccome. E vanno ben al di là di quelli che vi creiamo noi del centrosinistra. Lei ci usa come il bancomat della maggioranza, spesso servendosi dei nostri voti in Consiglio. Fatto di fronte a cui non può fare finta di niente”.

Ore 17.04. Costanzo ribatte al sindaco: “Il mercato generale della stazione era messo a bando per fare la palazzina e noi ve lo abbiamo impedito. E che dire della questione depuratore e, ancora, del Psc con l’area sopra Lido devastata in cui si sta edificando con un semplice permesso a costruire. Alzi la mano poi chi si ricorda dell’ostello degli studenti a Lido e del Piano Casa per cui siamo dovuti andare dal prefetto. Eppure lei nega tali cose. Senza contare di alcune pratiche molto particolari. Infine, mi dà lumi su Giovino. Ma sindaco lo faccia ufficialmente, non con frasi fatte”.

Ore 16.50. Parla Abramo: “Noi decidiamo con la nostra testa, non recepiamo le proposte della minoranza. A Costanzo rispondo che qui si parla di cose concrete e si alza il livello. Abbiamo un atteggiamento diverso. Tu la fai da padrone, ma noi non cadiamo nelle tue provocazioni. Il chiacchiericcio resta fuori da quest’Aula e qui non si perde tempo (frase che fa sbottare l’altro Sergio: noi siamo pagati per stare in Consiglio, ndr). Ma Abramo non si lascia irretire: la polemica non c’è più. Il resto lo decidono gli elettori. Non è un problema tuo. Anzi, per te è meglio: sarai eletto consigliere regionale a furor di popolo (ma Costanzo incalza: tutto può essere, tranne un mio ricongiungimento a Tallini. Un fatto su cui non ci piove, ndr). Mi soffermo invece – prosegue Abramo – su questioni come cementificazioni e lottizzazioni. E’ lì che si misura il mio lavoro, non certo sulle dicerie”.

Ore 16.41. Costanzo, Sergio, invoca la stampa: “Dite, cari giornalisti, che il Consiglio è stato esautorato. Datemi una mano. Ormai qui si ratifica solo il lavoro della Giunta, acriticamente. Nessun ombra di spiegazioni, di risposte. Ma a che livello siamo arrivati? Almeno nell’ultimo periodo di Rosario Olivo sindaco c’erano Mario Tassone, Carlo Nisticò, Mimmo Tallini, Eugenio Occhini, di cui si sente la mancanza, mentre adesso c’è un gruppo inconsistente. Burattini – politicamente parlando, sia chiaro – in mano al puparo con il terrore delle riprese televisive che diffonderebbero il loro mutismo. E tutto questo per una misera poltroncina per cui si sono trasformati in meri ratificatori, che ogni tanto fanno sfuriate per elemosinare qualcosina. Parla solo Merante, gli altri sono agli ordini di Abramo che a sua volta è agli ordini di qualcuno”.

Ore 16.23. Fra una polemica e l’altra, l’assemblea vota due pratiche: la prima sul subentro della parrocchia “Santa Famiglia” in luogo della curia arcivescovile nella convenzione del 13 luglio 1987 relativa alla costituzione del diritto di superficie in località Corvo per la realizzazione di una chiesa parrocchiale con locali annessi.(che ottiene il via libera con 23 pareri favorevoli e 5 astensioni) e la seconda sulla verifica della quantità e qualità delle aree e dei fabbricati da destinare alla residenza e alle attività produttive e terziarie del d.lgs 267/2000 poi sostituito dal 118/2011, a sua volta introdotto dal 126 del 2014 (23 sì, 3 contrari e 3 astenuti)

Ore 16.18. Succede il patatrac, dopo il voto sulla pratica, Marco Polimeni lascia in tutta fretta il suo posto. Forse rincorre Merante e Triffiletti che lasciano l’Aula. In segno di protesta? Probabile. Il sindaco segue Polimeni. All’opera dunque i pompieri del centrodestra, ma l’incendio divampa. Si diffonde poi una voce incontrollata, se non ci sarà una risposta al quesito della Costanzo pronta una mozione. Ma per ora siamo alla Fantapolitica. Nel frattempo rientrano tutti, ma l’impressione è – per dirla con una ‘frasetta’ mutuata da un certo Eugenio Montale – che sia successo un niente… che forse è tutto. Staremo a vedere

Ore 16.18. La Costanza non molla. Anzi, invece di lasciare, raddoppia: “Chi mi risponde su Merante e Triffiletti. Il sindaco tace, Filippo Mancuso alias il mediatore fa come lui”. 

Ore 16.05. La palla a Eugenio Riccio: “Non entro nella polemica interna alla maggioranza: non è elegante e non mi interessa. Ho scoperto sulle colonne di un quotidiano locale, La Gazzetta del Sud, in un articolo a firma Betty Calabretta, che i consiglieri provinciali usufruiscono del cosiddetto rimborso chilometrico. Un inedito per me, non ne sapevo alcunché. Svelo inoltre un aneddoto personale: una foto con lei, sindaco, e con Costanzo mi è costata sei mesi di ‘ostracismo’ da parte dei suoi amici. La ringrazio per le lettere d’amore (evidente come ovvio la chiave ironica dell’affermazione, ndr), concordando con me su alcuni argomenti chiave. Un fatto che la dice lunga su molte cose. Le chiedo infine alcuni chiarimenti sul Nalini”.

Ore 15.57. Rincara la dose Sergio Costanzo: “Sindaco in questi venti anni ha imparato a nascondere la polvere sotto il tappeto, ma se noi eravamo divisi come schieramento sin dopo le Comunali del 2017 voi lo siete diventati subito dopo. Basti guardare i nuovi ingressi nello staff della Provincia dopo la vostra vittoria. Lei evita pure di rispondere alla mia omonima Manuela (i due sono in realtà cugini, ndr). Lei si sta mantenendo in piedi, elargendo cariche e prebende che noi non possiamo dare non essendo al potere. Ma si ricordi, malgrado ciò, lei ha vinto le Provinciali grazie al suo voto ponderato che rispetto a quello dell’altro candidato Alecci valeva mille contro duecenTo. Sul territorio, però, è stato sconfitto ed è incredibile, considerati i rapporti di forza. Sul piano personale, poi, io sono come Riva o Totti rimasti rispettivamente sempre a Cagliari e Roma per amore della maglia e della coerenza”. 

Ore 15.56. Celia rimbrotta il sindaco: “Nel suo intervento ha mancato di rispetto alla minoranza, forse per dissimulare la stoccata di Manuela Costanzo”.

Ore 15.51. Bosco risponde piccato ad Abramo: “Parla dell’opposizione, ma le ricordo che ha vinto alle Provinciali per una manciata di voti ponderati. Sarebbe meglio si interrogasse su questo”.

Ore15.39. Abramo spiega: “Appena possibile tramuteremo i contratti part-time di Amc e Catanzaro Servizi a tempo pieno, ma ad oggi questa possibilità non c’è”.

Ore 15.36. Sergio Abramo prova a gettare acqua sul fuoco e attacca la minoranza: “L’opposizione è ridotta al lumicino, sono solo cinque o sei, e parlano di noi”. Prima di lui il suo vice Ivan Cardamone aveva detto: “Si parla più ora di Tallini, che quando era in quest’Aula in veste di componente dell’assise”.

Ore 15.36. A dar fuoco alle polveri è Manuela Costanzo, che interviene per dire: “Come mai Merante e Triffiletti siedono ancora tra i banchi della maggioranza? Lo spieghi Abramo”

Ore 15.33. Gli fa eco Rosario Mancuso: “Si ricorra alle vie giudiziarie, se ci sono episodi di mobbing”.

Ore 15.24. La parola a Fabio Celia: “Come stanno realmente le cose alla Catanzaro Servizi? Sul punto bisogna fare chiarezza, altrimenti la situazione rischia di essere pesante. Siamo fuori dal mondo. Io ho fatto una nota personale a riguardo. Intervenga il dott. Ivano Marino, che è qui presente (lo interrompe il presidente del consiglio comunale, Marco Polimeni, per dire che non è tecnicamente possibile, ndr)

Ore 15.06. Gravi affermazioni di Gianmichele Bosco: “Una serie di lavoratori della Catanzaro Servizi sarebbero ‘mobbizzati’ per aver reclamato i loro diritti. Il sindaco deve vigilare. Guai a comportamenti inaccettabili o al mancato adeguamento di alcune mansioni. Lei è il primo cittadino e verifichi quanto da noi appurato all’Ispettorato del Lavoro”.

Ore 15.00. Costanzo ancora in modalità guascona: “Il vicesindaco Cardamone prende la parola grazie alla Chiesa, dal momento che relaziona sulla pratica relativa alla parrocchia ‘Santa Famiglia’, essendo in silenzio da un po’. Complimenti poi al collega Filippo Mancuso e soprattutto al sindaco Sergio Abramo (di cui pubblicheremo nelle prossime ore un’intervista esclusiva rilasciata a noi di calabria7.it, ndr), il quale ha tutelato i consiglieri Giovanni Merante e Antonio Triffiletti, mantenendo il punto contro il coordinatore provinciale di Forza Italia Mimmo Tallini che li avrebbe voluti fuori dal gruppo azzurro nel civico consesso”. Il discorso si sposta a seguire sulla Catanzaro Servizi per cui – dice Costanzo – è importante rimpiazzare il personale in uscita, mai scordandosi dei lavoratori sempre da salvaguardare”.

Ore 14.55. Inizia la seduta di consiglio comunale e all’annuncio relativo ad alcuni avvicendamenti nelle commissioni consiliari, il capogruppo di Fare per Catanzaro, Sergio Costanzo, strappa una risata a tutti con il grido scherzoso: “Merante comanda”.

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