di Bruno Mirante – Si è aperta con un duro scontro tra il consigliere Antonio Corsi e l’assessore di Forza Italia Ivan Cardamone la seduta del consiglio comunale del capoluogo. Motivo della contesa la mancata partecipazione al voto degli assessori di Forza Italia durante l’approvazione in giunta della proposta di costituzione parte civile dell’ente nel procedimento noto come “Gettonopoli”. Corsi si è complimentato con i componenti dell’esecutivo che hanno votato la pratica ma ha sollevato diversi dubbi sulla mancata partecipazione al voto dei forzisti auspicando che relativamente ai futuri procedimenti penali che interessano l’amministrazione, quanto accaduto non abbia a ripetersi. Parole che hanno suscitato la veemente reazione dell’assessore Ivan Cardamone, coordinatore cittadino di Fi che già nella giornata di ieri, con una nota stampa, aveva chiarito che lui e i suoi colleghi erano assenti per motivi personali e professionali e che la suddetta riunione di giunta era stata convocata “ad horas, senza alcun preavviso e senza quindi dare la possibilità, eventualmente, di potersi organizzare per presenziare alla stessa” ma che la componente di giunta di Forza Italia “avrebbe votato senza alcuna esitazione la costituzione di parte civile”. Cardamone ha chiesto la parola per “fatto personale” ma il presidente Marco Polimeni non ne ha ravvisato la necessità e, regolamento alla mano, ha negato l’intervento all’assessore alla Cultura. Ci ha pensato il sindaco Abramo a spegnere le polemiche chiarendo che la giunta già lo scorso aprile si era espressa all’unanimità, compresi i forzisti, a favore della costituzione in giudizio. Per il primo cittadino dunque, l’assenza degli assessori è da considerarsi giustificata in quanto non sottende motivazioni politiche.
Dubbi sulla legittimità della seduta
Dubbi sulla legittimità della seduta
Corsi, tuttavia, ha espresso una pregiudiziale anche sulla legittimità stessa della seduta odierna considerato che non si è proceduto alla surroga del dimissionario Filippo Mancuso e di Rosario Lostumbo, promosso assessore. Per dirimere la controversia è intervenuta la segretaria generale Vincenzina Sica che, ai microfoni dell’aula, ha dichiarando legittima la seduta spiegando che le dimissioni dei consiglieri sono pervenute all’ufficio di presidenza dopo la convocazione della seduta odierna e che, dunque, si procedere alla “sostituzione” nelle prossima seduta utile. Una risposta che non ha convinto non solo Corsi ma anche i consiglieri di Forza Italia. Se il testo unico degli enti locali prevede che l’ente proceda con immediatezza alle surroghe per consentire la pienezza della funzioni del Consiglio comunale, il regolamento del civico consesso assegna 10 giorni di tempo ( da quando vengono protocollate le dimissioni) all’ufficio di presidenza per procedere alla sostituzione. Secondo l’interpretazione dei consiglieri che si sono opposti alla celebrazione della seduta, Polimeni avrebbe dovuto rinviare la seduta predisponendo un nuovo ordine del giorno con in testa le surroghe dei dimissionari.
“Medicina a Cosenza? Abramo: “Nessun pericolo per la città, la priorità è l’integrazione ospedaliera”
Il sindaco Abramo è intervenuto in merito alle polemiche sorte dopo l’istituzione del corso di laurea in Medicina all’Unical. Per il sindaco si tratta di un accordo tra i rettori che non mette in pericolo la facoltà di Catanzaro. Per il primo cittadino il nodo cruciale in grado di scongiurare la spoliazione della facoltà è quello di procedere con urgenza all’approvazione di una legge regionale sull’integrazione tra l’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’azienda ospedaliero universitaria “Mater domini”. Abramo ha denunciato la presenza di lobby sia da parte ospedaliera che universitaria che si oppongono al disegno unitario. Nel ricordare che la prima iniziativa di legge è stata bocciata dalla Consulta Abramo ha fatto sapere che il commissario alla sanità Guido Longo è al lavoro per superare le criticità evidenziate in precedenza.