Consiglio Regionale, Giudiceandrea esulta per legge che riduce vitalizi

Il capogruppo di Democratici e Progressisti in consiglio regionale Giuseppe Giudiceandrea esulta per l’approvazione della legge che riduce i cosiddetti vitalizi e coglie l’occasione per spegnere ogni polemica sul tema.

«Approvata all’unanimità, dopo due anni di scontri fatiche e sudore, la norma che prevede la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali e che introduce il sistema contributivo per il trattamento previdenziale dei consiglieri in essere e quelli futuri. Costo zero. Risparmio annuale di oltre un milione di euro – dice Giudiceandrea – Sulla scorta di quella che è la nostra normativa anche la Campania sta approvando la stessa legge. La norma prevede la riduzione e il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali che porterà ad un risparmio complessivo anno 1.249.588 euro annui. Questa riduzione viene realizzata applicando il sistema ordinario delle riduzioni dei vitalizi attraverso il calcolo contributivo e l’applicazione di alcuni ammortizzatori in quota percentuale perché altrimenti, applicando il sistema contributivo “secco”, avremmo avuto riduzioni pari al 70% che sono considerate anticostituzionali».

«Approvata all’unanimità, dopo due anni di scontri fatiche e sudore, la norma che prevede la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali e che introduce il sistema contributivo per il trattamento previdenziale dei consiglieri in essere e quelli futuri. Costo zero. Risparmio annuale di oltre un milione di euro – dice Giudiceandrea – Sulla scorta di quella che è la nostra normativa anche la Campania sta approvando la stessa legge. La norma prevede la riduzione e il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali che porterà ad un risparmio complessivo anno 1.249.588 euro annui. Questa riduzione viene realizzata applicando il sistema ordinario delle riduzioni dei vitalizi attraverso il calcolo contributivo e l’applicazione di alcuni ammortizzatori in quota percentuale perché altrimenti, applicando il sistema contributivo “secco”, avremmo avuto riduzioni pari al 70% che sono considerate anticostituzionali».

«È stato introdotto, poi, nella stessa norma l’obbligo per i consiglieri regionali di versarsi i contributi. Per gli attuali consiglieri regionali infatti, in carica da quattro anni e mezzo, è previsto l’onere di versare i contributi arretrati e non pagati, rateizzandone l’importo in 36 rate successive al nostro mandato. In parole più semplici dobbiamo pagarci i contributi da soli, attingendo dal nostro stipendio come qualsiasi dipendente statale, né più né meno. La somma così accantonata servirà in parte per pagare i contributi previdenziali ed in parte per accantonare un’indennità di fine mandato, detratta sempre dallo stipendio – continua il capogruppo Dp – I prossimi consiglieri regionali, dunque, ed anche noi da ora in avanti, avremo uno stipendio più basso, ma grazie a queste trattenute i consiglieri regionali attuali e futuri contribuiranno finalmente al sistema pensionistico nazionale».

Il consigliere regionale Giudiceandrea specifica: «Sia chiara una cosa sulla quale non transigo mettendo da parte la mia volontà di discutere con tutti: chiunque dica che sono stati reintrodotti i vitalizi o che i consiglieri regionali attuali si facciano pagare Tfr e pensione dai contribuenti sta mentendo sapendo di mentire o, peggio ancora, non è capace di leggere questa legge. Non si tratta di un vitalizio, i consiglieri regionali attuali andranno in pensione a decorrere dal 65esimo anno di età come tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Non si tratta di un vitalizio, non mi stancherò mai di ripeterlo, ma di un tot di pensione in quota percentuale a quello che è il contributo versato. Ha voluto fortemente insieme a me questa legge il collega Nucera e la norma è stata votata e firmata all’unanimità da tutti i capigruppo oggi in consiglio regionale».

«È stata una battaglia lunga e sofferta che ho voluto affrontare in prima persona facendone una bandiera del mio mandato elettorale perché ho sempre ritenuto che la politica deve ascoltare i bisogni della gente che ci vota e non si poteva rimanere sordi in un periodo così difficile per le economie del Paese – conclude – Un percorso che mi ha sottoposto ad attacchi politici e mediatici molto feroci come tanti ricordano ma, sapendo di essere sulla strada giusta, ho continuato ad andare avanti con il sostegno, soprattutto, dei tanti esperti con cui ho elaborato e fatto maturare questa norma. È una norma Costituzionale che doveva essere approvata e così è stato fatto, è davvero la migliore legge possibile che si poteva fare. Per questo, per questo percorso, per questa sofferenza politica e umana, non è accettabile che si parli di economie uscite dalla porta e rientrate dalla finestra. Sulla mia pelle, sul mio operato legislativo, sull’operato della parte politica a cui appartengo, non tollererò strumentalizzazioni politiche e mediatiche. Oggi è un giorno importante per la Calabria e dobbiamo esserne contenti».

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