La quarta commissione del Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità la riforma della Protezione civile contenuta in una proposta di legge di iniziativa della Giunta presieduta dal presidente Roberto Occhiuto. Ai lavori della commissione ha partecipato anche il dirigente generale della Protezione civile della Regione Calabria, Domenico Costarella, che ha risposto ai quesiti dei consiglieri regionali.
A illustrare la proposta di legge il presidente della quarta commissione, Pietro Raso (Lega), che ha ricordato l’importanza del tema in discussione. Il testo normativo prevede una serie di novità nella disciplina del ‘Sistema di Protezione civile della Regione Calabria’: tra le più significative l’individuazione di ambiti territoriali ottimali, l’individuazione delle competenze di ogni componente, l’articolazione delle strutture regionali, l’introduzione dello stato di mobilitazione e dello stato di emergenza regionale. La proposta di legge è composta da 32 articoli in tutto, e nasce – si legge nella relazione illustrativa – dall’esigenza di ‘procedere a un riordino’ del Sistema regionale di Protezione civile ‘attualmente disciplinato dalla legge regionale 10 febbraio 1997, numero 4 che, ormai, è divenuta anacronistica oltre che non più rispondente alle concrete esigenze organizzative ed operative scaturenti dal nuovo quadro normativo e sostanziale di riferimento'”.
A illustrare la proposta di legge il presidente della quarta commissione, Pietro Raso (Lega), che ha ricordato l’importanza del tema in discussione. Il testo normativo prevede una serie di novità nella disciplina del ‘Sistema di Protezione civile della Regione Calabria’: tra le più significative l’individuazione di ambiti territoriali ottimali, l’individuazione delle competenze di ogni componente, l’articolazione delle strutture regionali, l’introduzione dello stato di mobilitazione e dello stato di emergenza regionale. La proposta di legge è composta da 32 articoli in tutto, e nasce – si legge nella relazione illustrativa – dall’esigenza di ‘procedere a un riordino’ del Sistema regionale di Protezione civile ‘attualmente disciplinato dalla legge regionale 10 febbraio 1997, numero 4 che, ormai, è divenuta anacronistica oltre che non più rispondente alle concrete esigenze organizzative ed operative scaturenti dal nuovo quadro normativo e sostanziale di riferimento'”.
“La sua articolazione rifletteva, infatti, l’organizzazione regionale dell’epoca non più coerente con l’attuale assetto risultante dalle norme sia di carattere nazionale che regionale che nel corso degli anni si sono succedute. Inoltre, il sistema regionale risente altresì di una serie di riorganizzazioni adottate ad opera di deliberazioni di Giunta regionale intervenute nel tempo che hanno avuto come risultato la creazione di una struttura che presenta ripetizioni e sovrapposizioni che – conclude la relazione – rendono difficile l’individuazione di una catena di comando chiara”.